Una chiesa in Messico per ricordare Ilaria FOTO

Soddisfatto papà Gian Antonio: "Sono contento di questo progetto e di aver donato alla parrocchia questa opera in ricordo di mia figlia"

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Nasce «Progetto Ilaria» e completa una piccola chiesa nel deserto messicano. Dopo la tragica scomparsa della 26enne Ilaria Oleotti si è una mossa un’incredibile macchina della solidarietà che ha aiutato papà Gian Antonio ad andare avanti e a compiere un gesto in memoria dell’amata figlia.

La macchina della solidarietà

«Dopo la morte di Ilaria avvenuta il 26 maggio 2015 per un caso di malasanità che vede coinvolti due medici specialisti, ho avuto innumerevoli ed inimmaginabili attestazioni di affetto che mi hanno profondamente commosso - ha spiegato il genitore - Due dipendenti del Comune di Canzo, in provincia di Como dove lavoro, quali rappresentanti dei loro colleghi, mi consegnarono una busta con un’offerta, pregandomi di utilizzarla in ricordo di Ilaria». Oleotti, stupito, non avrebbe mai immaginato che quanto consegnatogli avrebbe dato il via al «Progetto Ilaria». «Inaspettatamente, dopo la quella donazione, ne seguirono altre da parte di altri dipendenti dei Comuni di Offanengo, Ripalta Cremasca e Guerina, di un gruppo consiliare, nonchè di alcuni cittadini, miei ex collaboratori di San Bassano, tutti mi consegnarono offerte nel ricordo di Ilaria». Papà Gian Antonio, quindi, pensò ad un intervento mirato per destinare quelle donazioni.

Altare, battistero e altre opere

«Contattai Padre Riccardo Castillo, missionario dello spirito Santo e allora parroco della Basilica di Santa Maria della Croce, che ha ben visto la sofferenza di Ilaria nell’ultima settimana di vita e che mi è stato molto vicino, e con lui ho ragionato per la destinazione della somma. L’intervento suggeritomi è stato il completamento di una piccola chiesa dedicata alla Madonna di Guadalupe, nel deserto messicano dove è presente una parrocchia estremamente povera composta da ben 48 comunità». In memoria della 26enne è stato quindi eretto l’altare, il battistero e altre opere, realizzate con blocchi di cementi e cantera, una pietra non lavorata simile al marmo. «Non tutte le comunità di questa parrocchia dispongono di una chiesa o una cappella propria - ha concluso papà Gian Antonio - E’ mia grande soddisfazione averne completata una con elementi essenziali in ricordo di mia figlia Ilaria».

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