Milano

Un tuffo quasi sotto zero nell'acqua dell'Idroscalo

Due amiche di Vimercate e Pessano

Un tuffo quasi sotto zero nell'acqua dell'Idroscalo
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Non è il bagno dell’1 gennaio, ma 40 minuti in acque gelide per tenersi in allenamento. Passione e “pazzia” di due atlete che non hanno paura delle sfide e di mettersi in gioco. Alla faccia della carta d’identità. Una storia da brividi raccontata da Primalamartesana.it

Sfidano le acque gelide

Neanche i 9 gradi delle acque dell’Idroscalo di Segrate sono un ostacolo per Stefania Storace, 62enne di Pessano con Bornago, e per l’amica di Vimercate Giovanna Barletta, 54 anni. Compagne di allenamento e di sfide estreme come quella di affrontare le acque gelate on come sfizio, ma come competizione. entrambe, infatti, puntano a gareggiare nelle gare di questa disciplina, dove atleti opportunamente preparati competono su differenti distanze in specchi d’acqua dove la temperatura può arrivare rasente lo zero.

Questione di allenamento

Così anche in questi giorni di freddo e neve le due amiche non si sono tirate indietro e hanno proseguito nella loro preparazione.

"Ci alleniamo regolarmente un giorno sì e uno no, sfruttando l’area dell’Idroscalo di Segrate aperta per i tesserati e per gli agonisti. Anche il giorno della Vigilia ci siamo tuffate e l’acqua non superava i nove gradi".

Quasi calda se si considera che le due nuotatrici si sono misurate con temperature ancora più basse, come per esempio i 4 gradi degli specchi lacustri lombardi.

Mai da soli

Ma non è pericoloso? Questa la domanda che sorge spontanea immaginando anche solo di immergere la punta del piede in acque così gelide. Eppure le due donne non esitano a tuffarsi, a nuotare e a farlo più volte a settimana. E c’è anche chi fa di peggio sfidando mari e laghi del Nord Europa dove l’acqua scende addirittura sotto gli zero gradi. Ah, ovviamente senza indossare una muta.

"Anche quando ci alleniamo non siamo mai da soli. Solitamente nuotiamo in gruppo, con una persona può esperta che ci accompagna e che in caso di difficoltà può soccorrere chi ha bisogno. Alcune volte abbiamo anche un supporto che ci segue in barca o in canoa stando all’asciutto".

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