Al parco avventura

Un centinaio di intossicati in piscina, probabile causa batterica

L’Ats di Bergamo già mercoledì aveva avviato un’inchiesta epidemiologica. Dai campionamenti è emersa una particolare concentrazione di enterococchi.

Un centinaio di intossicati  in piscina, probabile causa batterica
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Sarebbe una contaminazione batterica dell’acqua la causa dei malesseri denunciati la scorsa settimana da decine di frequentatori del parco avventura di Torre Boldone. Ne danno notizia i colleghi di Prima Bergamo.

Si sentono male dopo una serata al Fabric into the woods

A sentirsi male, inizialmente, è stata una quarantina di persone, tra coloro che lunedì e martedì (21 e 22 giugno) avevano cenato al "Fabric into the woods" oppure avevano frequentato il parco. Tra i sintomi avevano accusato nausea, vomito, crampi addominali, febbre e diarrea.

Tutti hanno in comune l’aver bevuto l'acqua che è stata servita ai tavoli in caraffe dopo essere stata presa dalla rete idrica comunale e passata in un gasatore, oppure l’essersi rinfrescati con le fontanelle installate nell’area verde, o ancora l’essersi dissetati usando bicchieri che però erano stati lavati con l’acqua contaminata.

Inchiesta di Ats Bergamo

L’Ats di Bergamo già mercoledì aveva avviato un’inchiesta epidemiologica. Dai campionamenti è emersa una particolare concentrazione di enterococchi, batteri che di solito vivono nell’apparato gastroenterico umano. La carica batterica inquinante è stata trovata nell’acqua prelevata dal gasatore, rimosso dai gestori del ristorante, e da quella proveniente dalle fontanelle sparse per il parco avventura, che sono state chiuse dall’Agenzia di tutela della salute.

Nessun batterio è stato invece trovato nell’acqua proveniente dall’acquedotto, che è quindi potabile, così come in quella prelevata giovedì scorso dal rubinetto del bar del Fabric. Visto che i microorganismi sono stati riscontrati sia nel parco, sia nel locale estivo, si è ora in attesa di conoscere la struttura della rete idrica, in particolare se è unica oppure presenta ramificazioni.

I tecnici dell’Ats hanno eseguito anche campioni per accertare la presenza di eventuali virus ma, al momento, non ne sono stati trovati. Inoltre, hanno effettuato tamponi ambientali sulle affettatrici e sui banconi del ristorante; i risultati di questi test arriveranno nei prossimi giorni, dopo che verranno processati dall’istituto zooprofilattico di Brescia.

Le contromisure

All'arrivo delle prime segnalazioni di malesseri i gestori del locale avevano deciso, in via precauzionale, di non utilizzare più l'acqua potabile proveniente dalla rete pubblica, ma di usare al contrario quella già imbottigliata, sia per le ordinazioni al tavolo, sia per le cotture, sia per le preparazioni delle diverse pietanze.

Per le stesse ragioni, essendosi trattato di un problema inaspettato per tutti, l’Agenzia di tutela della salute ha disposto la chiusura dei rubinetti dei bagni a disposizione dei frequentatori del locale e dell’area verde: i bagni sono agibili, ma per lavarsi le mani sono disponibili solo boccioni d’acqua già imbottigliata.

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