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Tumore alla vescica, un trattamento innovativo all'ospedale di Treviglio

L'ospedale trevigliese è l’unico centro pubblico attivo in Lombardia e fra i pochi in Italia ad adottare questo tipo di terapia.

Tumore alla vescica, un trattamento innovativo all'ospedale di Treviglio
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Un trattamento innovativo per la cura del tumore alla vescica: ad effettuarlo è l'équipe di Urologia di Treviglio, diretta dal dottor Ivano Vavassori. L'ospedale trevigliese è l’unico centro pubblico attivo in Lombardia e fra i pochi in Italia ad adottare questo tipo di terapia che ha dimostrato efficacia nel controllo dei tumori vescicali di alto grado.

Il tumore alla vescica

All’ospedale di Treviglio-Caravaggio i tumori della vescica vengono trattati a 360° con tutte le metodiche previste dalle linee guida internazionali, dalla TURV (resezione endoscopica del tumore vescicale), all’instillazione precoce di chemioterapici al letto del paziente, ai cicli di attacco e mantenimento di chemioterapia topica per instillazione, all’immunochemioterapia topica con vaccino BCG sempre per instillazione, sino agli interventi di cistectomia radicale con ricostruzione della vescica.

Una nuova terapia

L’UOC di Urologia, diretta dal dottor Ivano Vavassori, da qualche mese si è dotata anche di una terapia topica oncologica utile ai pazienti con tumore vescicale che non rispondono alla terapia tradizionale con vaccino BCG che, per questo motivo, sarebbero candidati ad intervento di asportazione della vescica.

Questo nuovo trattamento è definito ipertermia, o termoterapia, è un trattamento antitumorale che si basa sul fatto che esponendo il tessuto ad un’alta temperatura le cellule tumorali muoiono, determinando un rimpicciolimento del tumore. La metodica è detta anche chemioipertermia intravescicale o HIVEC (dall’inglese yperthermic IntraVEscical Chemotherapy).

Efficacia nel 62% dei casi

“I dati confortanti della letteratura – spiega Ivano Vavassori - ci indicano un’efficacia nel 62% dei casi e questo ci ha spinto ad intraprendere questa metodica che riserviamo ai casi di pazienti che non possono o non vogliono sottoporsi all’asportazione radicale della vescica. I pazienti trattati sino ad ora presso l’ambulatorio di Urologia hanno risposto alle nostre aspettative anche se è presto per trarre delle conclusioni per via di un’attuale follow-up di soli 8 mesi”.

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