Trent'anni per il Comune: "Lo rifarei altre cento volte"
L'ex sindaco, oggi assessore Enea Bagini, ripercorre i trent'anni trascorsi dal suo ingresso in Consiglio comunale a soli 22 anni

Correva l’anno 1995 e un 22enne con tanta voglia di fare e di impegnarsi per il suo paese varcava la soglia dell’aula consigliare di Ciserano sedendosi per la prima volta tra i banchi dei consiglieri comunali eletti. Oggi, 30 anni dopo, Enea Bagini ripercorre le tappe più importanti di una lunga storia amministrativa che l’ha portato a ricoprire diversi ruoli e che oggi lo vede tra le fila della maggioranza del sindaco Caterina Vitali come assessore a Sport, Sicurezza, Protezione civile e Riqualificazione Urbana.
Trent'anni in Comune per Bagini
"Ero alla mia prima esperienza politica, avevo tanta voglia di fare, volevo fare qualcosa per il mio paese, non sapendo che sarei stato assessore, vicesindaco, sindaco e ancora assessore", ha commentato Bagini ormai al settimo mandato amministrativo.
Sono trascorsi tre decenni e il paese è cambiato radicalmente da quel 1995...
"Molte volte mi guardo in giro e vedo strutture che per molto abbiamo immaginato e che ora sono realtà. Il Palasport, la mensa scolastica, l’ampliamento della scuola Primaria, l’anfiteatro, il tunnel delle scuole, il Centro Civico, il Centro Diurno Integrato, la nuova biblioteca, il campo da calcio in erba sintetica, le tensostrutture, i parchi, l’arredo urbano. Non c’è angolo di Ciserano che per me non sia collegato ad un ricordo".
Ma il suo vero "ufficio" possiamo dire che fosse per le strade...
"Ho sempre tenuto molto al rapporto con i cittadini, per me il Comune è sempre stato la “casa di tutti” e io non ero l’unico sindaco, con me ce n’erano altri 5mila. Questi 30 anni di fiducia sono già un grande riconoscimento e lo è ancor di più vedere che molti dei legami nati come istituzionali sono poi diventati legami personali, amicizie. Non è mancato il sacrificio: soprattutto nei confronti della mia famiglia. I dieci anni da primo cittadino mi hanno completamente assorbito ma ho cercato di non far mancare mai la mia presenza".
Al centro, ha sempre messo quelli che ama definire "i cittadini del futuro", i bambini, alcuni dei quali sono ormai adulti e genitori a loro volta...
"Sì, ai bambini e ai giovani ho dedicato molto. Quante notti ho passato nella vecchia biblioteca di Stall di Capitane a catalogare i libri, a scegliere quali libri acquistare. Il Piano per il Diritto allo Studio concepito come strumento partecipativo e di crescita. Quante proposte ho fatto al corpo docente che poi sono diventate normali offerte formative. Gli investimenti nel campo della musica, il Consiglio comunale dei ragazzi, le borse di studio come nessun altro paese ha, il contributo dei libri di testo esteso alle scuole superiori, le miniolimpiadi solo per citarne alcuni".
E se si parla di educazione non può mancare la promozione dell’attività sportiva...
"Ho sempre pensato lo sport come uno spazio inclusivo, l’unico strumento in grado di favorire una reale integrazione per questo ho sempre supportato tutte le società sportive, ampliando l’offerta in paese e organizzando eventi sportivi di altissimo livello".
Tirare le somme di questi 30 anni non è semplice. Ma come in tutte le storie ci sono momenti di gioia e momenti più bui...
"Il momento più brutto - amministrativamente parlando - è stato il 30 settembre 2014 quando è venuta meno la fiducia del mio gruppo in una fondamentale votazione sul bilancio. Abbiamo rischiato il commissariamento ma grazie alla collaborazione e all’intelligenza dell’allora minoranza siamo riusciti a continuare il nostro percorso. Il più bello? La consegna delle borse di studio che si ripete ogni anno perché in quell’occasione premiamo il loro impegno e i loro sacrifici".
Impossibile non cedere all’emozione quando la mente lo riporta al 15 febbraio del 2017 quando un infarto lo ha messo a dura prova.
"Ricordo che quella sera arrivarono una cinquantina di persone in ospedale a trovarmi e dovettero mandarli via - ha ricordato commosso - L’affetto dimostrato dalla popolazione mi ha dato una forza pazzesca per riuscire a reagire e a tornare in ufficio poco tempo dopo con la stessa voglia di prima".
Come giudica il suo operato in questi 30 anni?
"Ho sempre cercato di dare il massimo, senza risparmiarmi, onorato ogni giorno di rappresentare Ciserano. Chissà quante cose avrò sbagliato ma di sicuro ci credevo così come credo ancora oggi che Ciserano sia unico. Ho dedicato la mia vita al nostro paese e sarei pronto a farlo ancora, così come avevo deciso 30 anni fa. Tante cose sono state fatte e tante ce ne sarebbero ancora da fare. Ci sono ricordi indelebili nella mia mente, che sono miei, che non si vedono, che solo io conosco, ci sono aneddoti e storie che non sono pubbliche, sono nel mio cuore, sono la mia vita".
Impossibile, quindi, esimersi da qualche ringraziamento...
"Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato, sostenuto, affiancato, spronato, motivato. Ringrazio la mia famiglia, Claudia, mia figlia Alice, mia mamma, il mio caro papà e tutti i miei parenti che hanno condiviso con me questo percorso. Ringrazio i dipendenti del Comune di Ciserano per il loro impegno e professionalità. Ringrazio i sindaci che mi hanno dato fiducia. Ringrazio i colleghi assessori, i consiglieri comunali (non tutti sia chiaro) ringrazio i parroci e i curati con cui ho collaborato, i presidenti delle nostre associazioni, tutto il personale scolastico e i dirigenti, i volontari, le attività imprenditoriali e commerciali, le Forze dell’ordine e tutta Ciserano".
E poi c’è una storia nella storia. Quella di Zingonia, quelle del degrado e delle Torri, delle notti insonni accanto ai carabinieri per cercare di contrastare la criminalità dilagante. Il "sindaco in prima linea", come è stato spesso definito, che è riuscito con il sostegno delle Forze dell’ordine ad accendere i riflettori su una Zingonia martoriata, a tracciare un «punto zero» per la sua rinascita che era già iniziata muovendosi lentamente tra i residenti e i volontari sempre più convinti che una Zingonia diversa fosse possibile.
"Zingonia è stata un tassello importante e lo è ancora adesso, ho così tanti ricordi legati a quegli anni che è impossibile riviverli tutti - ha aggiunto - Però ci abbiamo creduto e continuiamo a credere in una Zingonia migliore".