Trasporto pubblico

Trenord, abolito il bonus ritardi: da gennaio rimborsi solo a richiesta

L’ultimo bonus che dà diritto aduno sconto del 30% sugli abbonamenti dei pendolari sarà quello maturato a novembre, che scatterà a febbraio

Trenord, abolito il bonus ritardi: da gennaio rimborsi solo a richiesta
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L'indennizzo ai pendolari per i ritardi subiti, molto spesso, dai treni del trasporto regionale non sarà più automatico. Per ricevere il bonus, infatti, andrà presentata ogni volta una richiesta. E' la novità - l'ennesima beffa per i pendolari - introdotta da Regione Lombardia e Trenord all'interno del nuovo Contratto di servizio che a rinnovato la convenzione per i prossimi dieci anni.

Addio al bonus ritardi

La notizia è stata appresa dai rappresentanti dei pendolari durante la Conferenza regionale del trasporto pubblico e ha subito generato un'ondata di polemiche. Con questa novità, quindi, non si potrà più contare su un riconoscimento automatico dello sconto dovuto a fronte dei continui ritardi e cancellazioni, ma andrà richiesto un indennizzo dal singolo utente ogni qualvolta si presenti un disservizio.

L’ultimo bonus che dà diritto aduno sconto del 30% sugli abbonamenti dei pendolari sarà quello maturato a novembre, che scatterà a febbraio.

La Regione "sorda" ci guadagnerà

La "fine" del bonus pendolari è stata commentata anche dal consigliere regionale Davide Casati: “Oltre al danno di un servizio inefficiente, con ritardi e soppressioni che ormai sono la norma per chi viaggia in treno, anche la beffa del rimborso che sarà solo su richiesta”.

“È evidente - prosegue Casati - che la soppressione dell’automatismo del bonus di rimborso andrà a vantaggio di Trenord, dal momento che verosimilmente non saranno il 100% degli aventi diritto a procedere con la richiesta”.

“Trenord, forte del rinnovo del contratto di servizio per altri 10 anni, una vera e propria cambiale in bianco, al quale come Partito Democratico siamo sempre stati contrari - conclude il segretario provinciale PD Gabriele Giudici - si dimostra totalmente sorda alle necessità dei pendolari e cerca di sfuggire alle proprie responsabilità, cercando di farla franca, eliminando l'automatismo dei rimborsi”.

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