Torri di Zingonia i residenti: "Da qui non ci muoviamo, per l'abbattimento ci vorranno anni"

I residenti: "Da qui non ci muoviamo, Regione investe nelle spese legali ma non per gli indennizzi ai proprietari".

Torri di Zingonia i residenti: "Da qui non ci muoviamo, per l'abbattimento ci vorranno anni"
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L'abbattimento delle torri di Zingonia è imminente? I palazzi saranno svuotati entro breve? Secondo il comitato dei residenti delle Torri ci vorranno ancora mesi, se non anni.

Torri di Zingonia "Ci vorranno anni per l'abbattimento"

Scriviamo questa breve nota per smentire alcune voci che stanno circolando insistentemente. In particolare ci riferiamo a quelle voci che danno l'abbattimento delle Torri di Zingonia come imminente, previsto entro poche settimane, se non giorni. Chiariamo subito che questa è una voce assolutamente falsa: la demolizione avverrà fra molti mesi, se non anni, principalmente per due motivi. Come prima cosa, ad oggi non è ancora partita la procedura per incaricare una ditta per effettuare la demolizione, procedura che sappiamo richiedere molto tempo. Ma sopratutto, i residenti e i proprietari non hanno assolutamente intenzione di lasciare le proprie case.

"Da qui non ci muoviamo"

L'arrivo delle lettere di esproprio non ha di certo cambiato la loro condizione né ridotto la loro determinazione nel resistere a quello che rimane un piano di riqualificazione che li danneggia fortemente. Sono proprio i proprietari e residenti regolari i più svantaggiati da un piano che prevede indennizzi risibili e mutui che rimarrebbero in carico a chi ancora li sta onestamente pagando. Non lasceranno gli appartamenti, nemmeno dopo la presa in possesso della proprietà da parte di Aler. Chi pensa di avere già risolto tutto si tolga dalla testa l'idea che le persone possano abbandonare così facilmente le loro proprietà.

Che fine hanno fatto i fondi stanziati?

Non stiamo parlando di folli, di ultimi giapponesi abbarbicati nelle Torri. Stiamo parlando di famiglie e persone che sono perfettamente consapevoli che buona parte dei fondi già stanziati per l'acquisizione degli appartamenti non sono stati spesi. Centinaia di migliaia di euro disponibili subito, in grado di sbloccare facilmente la situazione accogliendo le proposte dei proprietari. Che sono invece costretti a versare migliaia di euro in spese legali per ricorrere agli espropri. In questo momento sono infatti decine e decine i ricorsi presentati contro gli espropri, oltre, non dimentichiamolo, al ricorso sull'intero progetto ancora pendente presso il Tar. La palla sta ore nel campo delle istituzioni firmatarie del piano di riqualificazione. Sta a loro decidere se proseguire con questa folle, assurda e inutilmente vessatoria politica o trovare una soluzione condivisa con tutti. Altrimenti nessuno lascerà la propria casa.

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