Tentate estorsioni, incendi dolosi e tentato omicidio, arrestato il titolare del maneggio

Per farsi vendere il terreno dai vicini e allargare l'attività è arrivato al punto di minacciarli con una pistola.

Tentate estorsioni, incendi dolosi e tentato omicidio, arrestato il titolare del maneggio
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E' stato arrestato questa mattina Giovanni Oberti, 37 enne di Osio Sotto te gestore, insieme alla famiglia,  del maneggio La Pinosa. Pesantissime le accuse a suo carico: tentate estorsioni, incendi dolosi e anche tentato omicidio.

Arrestato il titolare del maneggio "La Pinosa" di Osio

Bossoli calibro 357 magnum sequestrati l’8 settembre 2018

I carabinieri lo hanno prelevato da casa questa mattina, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bergamo Massimiliano Magliacani. I reati contestati si riferiscono a una pluralità di episodi molto gravi, iniziati l’estate scorsa e susseguitisi poi anche nei mesi successivi in termini pressoché incessanti. L'uomo è accusato di tentate estorsioni continuate, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di un’arma comune da sparo (una calibro 357) e di munizionamento, incendi dolosi in danno di abitazioni, aziende e autovetture, atti persecutori ed anche tentato omicidio.

Tentativi di estorsione per allargare l'attività

Tutto è iniziato quando Oberti,  con veri e propri tentativi di estorsione, ha provato più volte a convincere i proprietari di un campo agricolo a cedergli il terreno, arrivando a minacciare anche i lavoratori occupati su tale area. Addirittura in alcune occasioni il 3enne ha provato a offrire anche somme di denaro agli incaricati del taglio dell'erba su quel campo, per convincerli a farla marcire per provocare un danno ai proprietari. In un'altra circostanza Oberti ha sparso sul sedile della falciatrice dei proprietari della benzina. Oberti era solito poi andare nel campo in sella a una motocicletta facendo manovre spericolate e minacciando di morte chi gli stava davanti.  L’obiettivo era quello di costringere la proprietà del terreno di vendergli il fondo in questione al fine così di diventare il proprietario dell’intera area agricola ed estendere il tal modo il maneggio dei cavalli di sua proprietà e dei familiari.

Incendi dolosi intimidatori

Le indagini dei Carabinieri hanno accertato anche l’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco nei pressi dell’abitazione dei lavoratori del terreno oggetto di interessi criminali e non solo. Non contento, Oberti ha  incendiato anche uno stoccaggio di legname a Dalmine riconducibile sempre a tali persone, a ridosso tra l’altro della loro abitazione. Il tutto per un periodo di tempo che va dal giugno all'ottobre del 2018.  Oltre a questo anche alcuni veicoli in uso ai proprietari del terreno sono stati dati alle fiamme.

Minacce con la pistola e tentato omicidio

Oltre a tutto questo Oberti, senza alcun scrupolo, aveva anche mostrato ai proprietari del terreno la sua arma da fuoco (una 357) di grosso calibro , al fine così di rafforzare la propria capacità intimidatrice. Nell’ordinanza del Gip si parla anche del tentativo dell'uomo di costringere la madre di una ragazza minorenne, che aveva avuto un breve legame sentimentale con lui, di ritirare la denuncia, arrivando anche in questo caso di minacce di morte. Anche in questo caso il 37enne, durante la nottata dell’8 settembre, ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione della donna, colpendo l'auto parcheggiata ma anche le imposte della casa vicina. Atti che gli sono costati la contestazione penale di tentato omicidio.Proseguendo su tale pericolosa escalation criminale, Oberti successivamente ha anche incendiato la macchina della madre della ragazza e altri veicoli di persone con le quali aveva avuto conflittualità.

Le indagini

I Carabinieri della Compagnia di Treviglio nel  settembre 2018, sono risaliti a Oberti dopo una prima attività di indagine. L'uomo e il maneggio della famiglia sono stati perquisisti e i carabinieri hanno trovato addosso al 37enne e nella sua casa i bossoli di una pistola Winchester calibro 357 magnum. I numerosi episodi criminosi oggetto di complesse ed articolate indagini da parte dei militari dell’Arma (sviluppate da più Reparti della Compagnia di Treviglio che hanno creato una vera e propria task force investigativa al riguardo: Nucleo Operativo e Radiomobile di Treviglio, Stazione  di Dalmine e Stazione di Osio Sotto) avevano scosso nei mesi scorsi il territorio della Bassa Bergamasca, essendo stati appunto utilizzati metodi delinquenziali non comuni ed aggressivi. Lo stesso GIP del Tribunale di Bergamo scrive nel suo provvedimento: “La gravità delle condotte delittuose commesse, la ripetitività delle stesse, la persecuzione posta in essere contro le medesime persone, unitamente considerate, dimostrano che ci troviamo di fronte ad un individuo, che, oltre ad essere privo di capacità di autocontenimento, è anche aggressivo e ossessivo nel perseguimento dei propri scopi illeciti”.

Individuo violento e pericoloso

Per le plurime condotte delittuose tenute dal 37enne nei confronti delle famiglie oggetto di tali ripetuti, la Procura della Repubblica di Bergamo ha contestato all’uomo anche il reato di atti persecutori. Si tratta di un individuo violento e pericoloso. Accertato anche che l'uomo faceva uso di droga, elemento sicuramente significativo anche a dimostrare la spiccata capacità criminale dimostrata in più occasioni, senza alcuna remora. Nei prossimi giorni Oberti  verrà sottoposto ad interrogatorio di convalida da parte del GIP del Tribunale di Bergamo. Nel frattempo i Carabinieri della Compagnia di Treviglio l’hanno tradotto in carcere in via Gleno.

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