Spazio compiti? Forse meglio come era in passato

Spazio compiti, forse era meglio come era organizzato in passato? Ad essere perplesso è il consigliere di minoranza Marco Ranica, ex volontario allo spazio compiti, che nell’ultima seduta del Consiglio comunale ha espresso le proprie perplessità riguardo a questo servizio.

Spazio compiti? Forse meglio come era in passato
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Spazio compiti, forse era meglio come era organizzato in passato? Ad essere perplesso è il consigliere di minoranza di Urgnano Marco Ranica, ex volontario allo spazio compiti, che nell’ultima seduta del Consiglio comunale ha espresso le proprie perplessità riguardo a questo servizio.

L'esperienza di volontario allo spazio compiti

«Sono stato per sei anni volontario - ha spiegato Ranica - ad oggi ci sono stati vari cambiamenti che hanno peggiorato la situazione. In primis lo spostamento all’oratorio. Ciò costituisce un disagio per volontari e bambini. Bisogna infatti spostare i bambini dalle elementari, portarli sul pullman e arrivare in oratorio. Tutto ciò fa perdere tempo ai bambini, il che significa meno pausa e meno tempo per la socializzazione. Inoltre anni fa il progetto copriva 4 giornate a settimana. Il lunedì e venerdì si svolgevano compiti, il martedì e giovedì si organizzavano laboratori. Ad oggi, invece, il servizio c’è solo su due giorni e si fanno solo compiti. In futuro si potrebbe pensare su come era fatto prima lo spazio compiti alle elementari, eliminando il trasporto all’oratorio, che è un incombenza per i volontari che molto spesso non hanno voglia di prendersi le responsabilità per eventuali problemi legati al trasferimento dei bambini».

"Decisioni condivise, non si cambia"

A replicare al consigliere Ranica ci ha pensato l’assessore all’istruzione Iolanda Riseri. «Le decisioni che riguardano lo spazio compiti - ha spiegato l’assessore Riseri - sono frutto di un tavolo condiviso tra oratorio, scuole e Amministrazione. Tutti questi cambiamenti sono stati ragionati e condivisi, nessuna scelta è stata calata dall’alto. I giorni in precendenza erano quattro e ora due. Ma questo cambiamento è presto spiegabile. Ad oggi si sono inserite ulteriori attività non attinenti direttamente allo spazio compiti. Questo servizio ha acquisito sempre più un’ottica relazionale. Non è più un momento del “facciamo i compiti”, né si tratta di fare ripetizioni private. Così, come è stato organizzato, è un progetto che funge e ce lo dice il dato numerico. Ogni anno aumenta il numero degli iscritti. Inoltre esiste una figura di coordinatore che costantemente allaccia il rapporto con la scuola. I bambini sono dunque seguiti sia dalla scuola che dallo spazio compiti. Ogni anno sono messe nero su bianco tutte criticità e non era mai emerso che bisognasse  tornare a 4 giorni. La difficoltà riscontrata non è nello spostamento, semmai nella mancanza di volontari. Le soluzioni sono sempre condivise e il nostro compito è cercare di ascoltare tutti e trovare un compromesso tra le proposte».

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