Ambiente

Siccità, il Parco del Serio mette in guardia: "Risorsa idrica fragile, l'attenzione resti alta"

Le rilevazioni effettuate a Seriate preoccupano il presidente del Parco Basilio Monaci

Siccità, il Parco del Serio mette in guardia: "Risorsa idrica fragile, l'attenzione resti alta"
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L'emergenza siccità non può dirsi superata, nonostante le piogge di maggio e giugno abbiamo contribuito alle esigenze agricole e ambientali, la scarsa piovosità di autunno e inverno non ha assicurato un corretto apporto idrico per le esigenze dell’uomo, della campagna e della biodiversità.

L'emergenza siccità non è passata

Dopo i mesi autunnali e invernali senza precipitazioni, le previsioni per la stagione estiva si stavano facendo catastrofiche. Fortunatamente l'inversione primaverile ha concesso una tregua, ma per il presidente del Parco del Serio Basilio Monaci non bisogna abbassare la soglia di attenzione, anzi, va favorita in tutti una maggiore consapevolezza dell’importanza di affrontare il tema legato all’acqua.

Per questo, prendendo spunto da un’intesa attività di monitoraggio da parte di Valeriano Pesenti, bergamasco di Seriate, da oltre 20 anni
appassionato di ambiente e idrometeorologia, il Parco del Serio ha proposto alcune riflessioni, sulla base dei dati raccolti dallo stesso Pesenti rispetto alla portata del fiume Serio nei pressi del ponte di Seriate.

 

Le rilevazioni a Seriate

Prima di queste piogge, il dato consolidato relativo al livello di acqua nel Serio in quella zona, si attestava sui circa 5 metri cubi al secondo, salvo nei giorni di pioggia, quando in quel punto del fiume si sono registrati anche 20 metri cubi al secondo. L’acqua che passa da Seriate, ricorda il presidente Basilio Monaci, "va a rimpinguare fontanili e rogge del Cremasco, grazie anche agli sbarramenti fluviali, meglio noti come palate, (Babbiona, Borromea, Malcontenta, Menasciutto), che caratterizzano il territorio Cremasco da circa cinquecento anni".

Nonostante le piogge di maggio, la situazione pur migliorata, dalle rilevazioni di Valeriano Pesenti e degli “Amici del fiume Serio” di Seriate, ora indica una tendenza verso il ritorno ai dati dello scorso marzo.

“Se volgiamo l’attenzione verso l’agricoltura, i mesi di maggio, giugno, luglio e agosto sono quelli maggiormente critici – prosegue Monaci  – in assenza di altre piogge e senza il soccorso della neve che in quota non c’è, la tendenza verso la quantità critica di 5 metri cubi al secondo a Seriate ci porta nuovamente a tenere alta l’attenzione”.

Uno scenario preoccupante

Analizzando le rilevazioni, ulteriore dato significativo è quello relativo al periodo compreso tra febbraio 2022 e marzo 2023, nel quale la portata media del fiume si è attestata poco sopra i 6 metri cubi al secondo. Fino al 2020, in quel punto a Seriate, tra maggio e giugno si registrava in media una portata di circa 20 metri cubi al secondo, prima delle piogge di maggio 2023 invece il dato si ferma solo a 5 metri cubi al secondo, e la tendenza ora è nuovamente verso quel valore.

Il presidente del Parco del Serio Basilio Monaci

“Non disponendo di un lago come serbatoio, la portata è riconducibile totalmente alla disponibilità del bacino imbrifero, l’area di raccolta delle acque che vanno nel Serio, attraverso le montagne bergamasche”, osserva il presidente Monaci. Superata Seriate, quell’acqua,
soprattutto nel periodo estivo, va nel sottosuolo e scorre in subalveo, perché nei millenni le rocce che scendevano a valle trasportate dal fiume assumendo la forma di ciottoli hanno creato questa condizione.

I cambiamenti climatici

L’acqua poi riaffiora in superficie poco prima di Romano di Lombardia, dove la natura del terreno è argillosa, impermeabile o di medio impasto.

"Se non fosse piovuto la situazione sarebbe stata drammatica - dice Monaci - per l’ambiente e l’agricoltura del territorio, per questo occorre intervenire, a partire dalla richiesta a Regione Lombardia e Provincia di Cremona, che è deputata alle concessioni irrigue, affinché si possa valutare con molta attenzione l’equa distribuzione della risorsa idrica. Le piogge sono state un’àncora di salvezza, ma occorre mettere in campo tutte le iniziative possibili per ottimizzare la gestione dell’acqua che scorre nel Serio, perché noi non abbiamo laghi di riserve ed è lo stesso fiume che alimenta le risorgive”.

Romano - Parco del serio

“Queste piogge hanno sì sostenuto la falda e le campagne, rinate dopo lo stress idrico invernale – aggiunge Monaci – ma noi dobbiamo preoccuparci degli effetti dei cambiamenti climatici in generale, che portano siccità, ma anche alluvioni, grandinate, bufere di vento. Temevamo veramente il peggio quest’anno per il nostro fiume e il nostro territorio e ora si guarda ai mesi di luglio e agosto nella speranza di uno sviluppo migliore rispetto allo scorso anno, ma non possiamo non considerare qual è la nostra realtà per essere pronti ad affrontare situazioni limite. Come? Intanto – conclude il presidente del Parco del Serio – cercando nel nostro piccolo di contrastare i cambiamenti climatici, e poi favorendo una gestione migliore dell’acqua che c’è, e che è preziosa per tutti, per l’ambiente, la flora, la fauna, i volatili, l’agricoltura e i bisogni umani”.

Nelle prossime settimane il Parco del Serio avvierà un monitoraggio della portata del fiume attraverso l’installazione di apposite centraline di controllo, in maniera da poter avere dati continui sui quali operare le valutazioni necessarie.

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