Tragedia a Gorle

Si tuffa nel Serio, ma non sa nuotare: 17enne muore annegato

Si chiamava Ibrahima Seck, viveva a Verdellino con i genitori e quattro fratelli.

Si tuffa nel Serio, ma non sa nuotare: 17enne muore annegato
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(immagine di repertorio)

Si chiamava Ibrahima Seck, viveva a Verdellino con i genitori e quattro fratelli e aveva solo 17 anni. E' lui l'ultima vittima del fiume, questa volta il Serio, a Gorle.

Si tuffa nel Serio ma non sa nuotare

Studente dell'Enfapi di Treviglio, Ibrahima era originario del Senegal, ma ormai da anni viveva con la famiglia a Verdellino. Ieri, 15 giugno, aveva raggiunto in treno Gorle, insieme agli amici e al fratello 15enne, per trascorrere il pomeriggio al fiume. Il gruppetto si era fermato in un punto poco distante da un cascata di circa tre metri, tra i più rischiosi soprattutto quando la portata del Serio è tanta come in questi giorni.

Trascinato dalla corrente

Faceva caldo e Ibrahima non ha resistito alla tentazione di tuffarsi in acqua nonostante non sapesse nuotare e nonostante il divieto di balneazione che interessa tutti i fiumi bergamaschi, teatro oggi anno di tragedie come quella accaduta al 17enne. Appena in acqua il giovane ha avuto subito difficoltà a restare a galla. Gli amici hanno provato a soccorrerlo e a trascinarlo a riva, ma la corrente che crea pericolosi mulinelli proprio per la presenza della cascata, era troppo forte. Non hanno potuto fare nulla.

Muore a soli 17 anni

A quel punto è scattato l'allarme e la chiamata al 112. Hanno chiesto aiuto ai passanti e poco dopo i mezzi di soccorso erano sul posto. Insieme ai sommozzatori volontari di Treviglio, sono arrivati anche i Vigili del fuoco del nucleo speleologico fluviale, le ambulanze, i carabinieri della tenenza di Seriate e la Protezione civile. Richiesto anche l'intervento dell'elisoccorso che, da Treviglio, ha portato sul luogo dell'incidente in pochi minuti due sub pronti a entrare in azione. Per il 17enne non c'era, però, più nulla da fare. I sommozzatori hanno recuperato il suo corpo ormai da mezzora in acqua e senza vita.

La salma, già restituita alla famiglia, è stata poi portata a Brescia - come da desiderio dei genitori - per disporre il rimpatrio in Senegal.

 

 

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