Treviglio

Sfregiato il manifesto della Lav: "Quando l'intolleranza è figlia della violenza sugli animali"

Contro il consumo di carne, gli attivisti replicano: "Il cambiamento è cominciato".

Sfregiato il manifesto della Lav: "Quando l'intolleranza è figlia della violenza sugli animali"
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Sfregiato il manifesto della Lav in via Carlo Porta, ma gli attivisti attaccano: "Il cambiamento è cominciato".

Sfregiato il manifesto della Lav

Un manifesto di grandi dimensioni raffigurante un vitello sofferente sul corridoio del mattatoio è stato affisso qualche giorno fa a Treviglio in viale Carlo Porta a opera dell’associazione LAV e realizzato, stampato e affisso grazie alle donazioni dei soci. Lo stesso manifesto, che denuncia l'abuso degli animali, che aveva raccolto molti consensi lo scorso anno nel Comune di Bergamo, a Treviglio è stato però danneggiato e imbrattato da ignoti.

“Non crediamo sia il classico atto di deturpamento urbano - affermano gli attivisti bergamaschi - e lo deduciamo dagli angoli strappati in un maldestro tentativo di rimuovere il manifesto dall’impianto”.

Contro il consumo di carne

Privati di ogni diritto fondamentale, totalmente asserviti a scopi commerciali umani, 600 milioni di animali rappresentano il patrimonio zootecnico italiano annuo destinato al consumo alimentare - si legge in una nota della Lav - Parliamo di animali detenuti in spazi angusti rispetto al numero, con una densità elevatissima e che nella breve vita è loro concessa, conosceranno soltanto una porzione dell’allevamento e il mattatoio. Sono sempre più numerose le pubblicazioni che additano come dannose le diete a base di proteine animali; l’ultima di queste, intitolato Carissima Carne, è datata 2021 ed è stata realizzata da Demetra, Società di consulenza in ambito di ricerca scientifica sulla sostenibilità; si tratta di uno studio indipendente sugli impatti ambientali e sanitari della carne in Italia, tradotti anche in misure economiche che calcola in 37 miliardi di euro i costi nascosti delle diete a base di carne in termini sanitari e ambientali. Se alla crudeltà insita in questo genere di attività “produttive” affianchiamo il danno ambientale e quello sanitario, arriviamo allo slogan del manifesto che, quando era leggibile, recitava “nutrirsi di carne è crudele e non necessario”.

"Un atto gratuito di intolleranza"

Non necessario (termine conservativo), appunto, se si pensa che all’insorgere delle più comuni malattie croniche e degenerative segue puntuale la prescrizione di ridurre il consumo di carne, formaggi, insaccati e proteine animali in generale - prosegue il comunicato dell'associazione - Non necessario se si pensa che la dieta vegetale è ormai consolidata, é adottata da circa 1 milione di italiani e non presenta alcun tipo di controindicazione. Non necessario per moltissime altre ragioni che vanno dallo sfruttamento e la deturpazione del suolo, all’inefficienza dell’intero sistema produttivo che sta in piedi solo grazie ai fondi di una PAC (politiche agricole comunitarie) antistorica e pericolosamente inadeguata.

“Denunciamo questo atto gratuito di intolleranza, di danneggiamento di beni altrui – concludono gli attivisti della LAV di Bergamo - e lo attribuiamo a soggetti privi di argomenti che ancora non hanno compreso che il cambiamento è cominciato".

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