Caravaggio-Treviglio

Scuola della Bassa in lutto, addio alla prof Chiara Longaretti

Nipote del famoso pittore, geologa, aveva insegnato matematica a Cologno, a Treviglio (Cameroni) a Caravaggio (Mastri caravaggini).

Scuola della Bassa in lutto, addio alla prof Chiara Longaretti
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Un tumore ha spento per sempre il sorriso dolce della professoressa Chiara Longaretti, nipote del famoso pittore Trento Longaretti. Treviglio e Caravaggio unite nel lutto.

Non ha potuto godersi nemmeno un giorno della meritata pensione la geologa trevigliese che dal 2003, dopo il matrimonio con il caravaggino Pietro Severgnini, viveva in città, in via Nobili Secco. Un cancro al seno l’aveva aggredita sette anni fa e alla fine non le ha lasciato scampo: nonostante abbia lottato con tutte le sue forze è deceduta all’hospice di Treviglio giovedì della scorsa settimana, a 63 anni. Una donna profondamente religiosa, che aveva fatto sua la fede trasmessa dalla famiglia e l’aveva coltivata facendone una costante della sua vita.

Dalla geologia all'insegnamento

Durante gli studi superiori infatti aveva incontrato l’esperienza di «Gioventù Studentesca», movimento cattolico nato nel 1954 dal quale è poi nata Comunione e Liberazione, a cui era rimasta fedele. Dopo la laurea e un iniziale periodo di supplenze e lavori a tempo determinato, dal 1986 al 1993 Chiara Longaretti aveva lavorato allo «Studio geotecnico italiano», molto noto nel settore della geologia applicata, incaricata degli studi geologici, geomorfologici e idrogeologici di rilevanza nazionale e regionale relativi a grandi infrastrutture autostradali e ferroviarie. La crisi economica l’aveva però costretta a lasciare lo studio nel 1993 e a intraprendere la carriera di insegnante, approdando in diverse scuole medie del territorio, a Cologno al Serio, a Caravaggio - alla «Mastri Caravaggini» - per poi fermarsi alla  «Cameroni » di Treviglio.

«Insegnava Matematica e Scienze - ha raccontato il marito con la voce rotta dalla commozione - amava il suo lavoro e oltre al pragmatismo acquisito nella sua precedente esperienza, nella scuola ci aveva messo l’anima: alla fine dell’anno per ogni alunno scriveva una dedica sulla foto di classe e preparava dei regalini».

La passione per la montagna e la solidarietà

L’insegnante era andata in pensione l’anno scorso a settembre, ma era entrata subito in ospedale per una ricaduta della malattia.
«Avrebbe voluto godersi ancora qualche anno con me, “me ne vado via troppo in fretta” mi ha detto - ha ricordato il consorte - Pensava di dedicarsi ai viaggi e alle sue passioni, come la montagna. Era iscritta alla sezione trevigliese del Club Alpino Italiano dal 1980. Le piaceva anche il mare e approfittava dei momenti di vacanza per stare con gli amici e le loro famiglie, condividendo l’esperienza di vita comune secondo l’ispirazione e il carisma di CL. Noi ci siamo conosciuti proprio durante una vacanza in Toscana con amici comuni del CAI e due anni dopo ci siamo sposati. Uno dei regali di nozze è stata un’adozione a distanza di una ragazza, quindi anni dopo un ragazzo, attraverso l’associazione “A, B, C Onlus” nel progetto Diocesi di Parintis (Brasile)».

Chi volesse, per un ricordo gradito a Chiara, può effettuare una donazione ad «A, B, C, solidarietà e pace - Onlus» di Roma e ad «Amici di don Maurizio Onlus» di Brignano.

Una "leonessa" nella malattia

Ben 19 anni di felice matrimonio che sono «volati», come diceva ultimamente la professoressa, che ha affrontato questi ultimi nove mesi della malattia con grande determinazione e forza, senza un lamento, sempre con la speranza di poter trovare un modo per combattere o almeno contenere il male. «È stata una leonessa - ha concluso il marito affranto - Lucida fino all’ultimo respiro, si preoccupava per me, per le sue due sorelle Mariolina e Donatella e i suoi quattro cari nipoti. Un ringraziamento va al reparto di Oncologia dell’ospedale e all’hospice di Treviglio».
I funerali si sono celebrati sabato mattina a Treviglio, dove sono giunti in massa parenti, amici, compagni del CAI e di CL, ex colleghi di lavoro.

Il ricordo del sindaco Bolandrini

«Un proverbio turco paragona un insegnante a una candela perché la sua fiamma illumina la strada di altre persone - ha commentato il sindaco Claudio Bolandrini - La professoressa Longaretti ha rischiarato talenti e potenzialità di tanti ragazzi che a loro volta illumineranno con le loro capacità il mondo. Con la città di Caravaggio tutta, mi unisco al cordoglio di familiari, amici, colleghi e studenti».

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