Scarcerato l'imam di Zingonia , il sottosegretario alla giustizia chiede chiarimenti

Scarcerato l'imam di Zingonia , il sottosegretario alla giustizia chiede chiarimenti
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Apprendiamo con soddisfazione la decisione del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone di chiedere immediatamente chiarimenti alla procura di Sassari in merito alle scarcerazioni dell’imam di Zingonia e degli altri quattro pakistani detenuti per stragi di matrice islamica”. Lo dichiarano i parlamentari bergamaschi della Lega Roberto Calderoli, Daniele Belotti, Toni Iwobi, Simona Pergreffi, Alberto Ribolla, Cristian Invernizzi e Rebecca Frassini che si erano mobilitati per chiedere al Ministro della Giustizia di inviare gli ispettori al tribunale di Sassari per verificare perché fossero stati scarcerati presunti terroristi così pericolosi. Avevano inoltre chiesto con forza inoltre che non venisse assolutamente rimandato in provincia di Bergamo l’ex imam di Zingonia.

Scarcerato l'imam di Zingonia,"No al soggiorno a Verdellino"

“È stata accolta in tempi brevissimi la nostra sollecitazione di verificare gli atti di questa sconcertante vicenda per accertare come si è potuti arrivare a far decorrere i termini per reati così gravi come la strage di 137 civili in Pakistan e il fondamentalismo islamico in Italia - spiegano Calderoli, Belotti, Iwobi, Pergreffi, Ribolla, Invernizzi e Frassini -. Ribadiamo, inoltre, che siamo assolutamente contrari al soggiorno obbligato dell’imam a Verdellino”

Dal ministero richiesta di chiarimenti alla procura

“Sono situazioni che non si devono più ripetere. Siamo ora in attesa della documentazione per la quale l’Ispettorato del Ministero ha già attivato un’apposita richiesta per capire cosa sia successo. E così vedremo come gestire questa grave vicenda”. È l’intervento del sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, che aggiunge: “E’ impensabile che le azioni di prevenzione e di indagine messe in atto dalle Forze di Polizia e dall’Intelligence vengano vanificate in questo modo, provocando rabbia e sconcerto nei cittadini, suscitando un sempre più accentuato senso di insicurezza e dando l’impressione che i casi di persone accusate di reati gravissimi siano trattati con superficialità, mentre il Governo Conte e, in particolare, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, hanno messo al centro dell’agenda le politiche per la sicurezza e la legalità”

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