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Romano, donna violentata da un maniaco nel sottopasso: arrestato. I carabinieri: "Probabili altre vittime, fatevi avanti e denunciate"

Un uomo di Cortenuova, pregiudicato, è finito in carcere grazie alla pronta denuncia e all'identikit tracciato dall'Arma. L'appello dei carabinieri: "Potrebbero esserci altre vittime, si facciano avanti".

Romano, donna violentata da un maniaco nel sottopasso: arrestato. I carabinieri: "Probabili altre vittime, fatevi avanti e denunciate"
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Un uomo di 42 anni, D.S, pregiudicato, di Cortenuova, è stato arrestato questa mattina venerdì 12 novembre dai carabinieri di Treviglio, per violenza sessuale e lesioni personali. Lo scorso lunedì 18 ottobre aveva aggredito e violentato una donna nel sottopasso della stazione ferroviaria di Romano. Secondo l'Arma, l'uomo potrebbe essere stato in passato responsabile di altri fatti analoghi non denunciati, motivo per cui in una nota diffusa nel pomeriggio di oggi, i carabinieri si sono rivolte alle possibili ulteriori vittime chiedendo loro di farsi avanti e di denunciare.

I fatti: aggredita da un maniaco

L'arresto, operato dai carabinieri del Norm di Treviglio, è stato eseguito su ordine del Gip del Tribunale di Bergamo Federica Gaudino, su richiesta della pm Laura Cocucci, a seguito della denuncia presentata dalla vittima, una donna di Romano.  Nel tardo pomeriggio di quel lunedì, la vittima stava rientrando a casa. Come ogni giorno, stava percorrendo il sottopasso, quando è stata avvicinata dall'uomo alle spalle. Accortasi di essere seguita, la donna aveva prontamente estratto il cellulare dalla tasca, per chiamare aiuto. Ma è stato in quel momento che l'aggressore, probabilmente accortosi di essere stato scoperto, le ha strappato il telefono di mano. Poi, dopo averla bloccata contro il muro, l'ha palpeggiata.

L'identikit grazie alla denuncia

La reazione della donna, fortunatamente, è bastata per farlo desistere, ma nella fuga lo stupratore l'ha spintonata a terra, causandole peraltro delle microfratture al braccio, come sarebbe poi stato accertato dalle analisi eseguite in Pronto soccorso.

La donna, provata ma determinata a non lasciare che la brutale aggressione restasse impunita e che altre donne potessero subire la stessa violenza, ha però  trovato immediatamente il coraggio di rivolgersi ai carabinieri, e si è  presentata nello stesso pomeriggio in caserma in via Pascoli. Grazie alle precise indicazioni fornite ai carabinieri, e all'identikit che in questo modo i militari sono riusciti a tracciare, le indagini sono durate solo pochi giorni. A seguito dall'analisi delle immagini dell'impianto di videosorveglianza, D.S è stato identificato e arrestato. Ora si trova in carcere a Bergamo: il Gip ha ritenuto alto il rischio di reiterazione del reato.

"Probabili altre vittime: denunciate"

"Dagli elementi sino ad ora acquisiti è altamente probabile che l’indagato si possa essere reso responsabile in passato di analoghe aggressioni e come spesso accade in queste situazioni che le vittime non abbiano trovato il coraggio di denunciare le violenze subite - scrivono i carabinieri - A riguardo i carabinieri proseguono le indagini, rimanendo in attesa di ricevere eventuali ulteriori denunce, con la certezza che ogni fatto rappresentato riceverà la giusta attenzione".

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