Dieci anni di disservizi

Ritardi, soppressioni e costi troppo alti: Europa Verde chiede la risoluzione del contratto con Trenord

Dario Balotta spinge per l'affidamento del servizio attraverso una gara, come accade in Europa.

Ritardi, soppressioni e costi troppo alti: Europa Verde chiede la risoluzione del contratto con Trenord
Pubblicato:

Ritardi e soppressioni da dieci anni rendono la vita dei pendolari lombardi un vero inferno. E ora anche i costi, tra i più alti in Italia, hanno spinto Europa Verde a chiedere a Regione Lombardia la risoluzione del contratto con Trenord.

Europa Verde chiede la risoluzione del contratto con Trenord

Chiudere, senza appello, un capitolo - quello con Trenord - per scrivere una nuova storia del trasporto pubblico locale in Lombardia. Per Europa Verde l'unica strada per mettere fine ai disservizi subiti quotidianamente dai pendolari lombardi sarebbe la risoluzione del contratto di servizio.

"Ci sono tutte le condizioni affinché Regione Lombardia applichi l’articolo 39 del contratto di servizio 2015-2020 che recita: “la Regione potrà comunicare a Trenord la propria intenzione di risolvere il contratto per inadempimento, specificandone le cause" - si legge nella nota di Dario Balotta di Europa Verde - Ciò anche per attuare la direttiva europea che raccomanda una netta separazione tra il programmatore dei servizi di trasporto pubblico e il gestore degli stessi (la Regione Lombardia). Una separazione che sarebbe stata garantita se si fosse assegnato il servizio tramite gara, come avviene in Europa, e non attraverso l'affidamento diretto".

Dieci anni di disservizi

Dalla sua nascita nel 2011 Trenord ha avuto parecchie crisi gestionali con lunghi periodi di disservizi, ritardi e piani di soppressioni per fronteggiare l’emergenza. Nel dicembre 2012 fu l’introduzione del nuovo sistema informatico per la gestione del personale “Goal rail” a provocare quella che Balotta ha definito "la peggior Caporetto della storia delle ferrovie italiane".

"Quel costoso sistema non è ancora stato ancora applicato, anzi è ancora oggi motivo di un incredibile conflitto tra sindacati ed azienda che ha portato a 5 scioperi nel 2021 per questo motivo ed il sesto è programmato per il 30 di gennaio - ha spiegato Balotta - Furono una decina di giorni di blackout durante i quali furono soppressi migliaia di treni. Da allora una inenarrabile sequenza di disservizi. La seconda settimana nera arrivò dal 9 al 16 dicembre del 2013 quando vennero i soppressi quasi 1.500 treni. Nel 2014 esplose la vicenda degli straordinari gonfiati, stipendi "normali" che diventavano maxi fino a 5mila euro al mese. Anche in questa occasione la Regione fece orecchie da mercante".

Balotta: "Record di costo per chilometro percorso"

Nel 2015 un nuovo piano d’emergenza colmo di soppressioni di treni sostituiti (parzialmente) da autobus, stessa cosa nel novembre del 2018.

"Il piano (oltre 150 corse giornaliere soppresse) doveva essere solo invernale ed invece è durato fino all’estate del 2019 - ha concluso - I già bassi indici della puntualità sono scesi dall’87,5% del 2015 all’80% del 2019, sono crollati nonostante la riduzione dell'offerta, e l'emergenza Covid ha mascherato le storiche soppressioni dei treni per disfunzioni tecniche e organizzative. Sono invece aumentati i costi di produzione raggiungendo il record di 20 euro per chilometro percorso, il doppio del costo del resto della rete ferroviaria nazionale. Alle soppressioni e ai ritardi si sono aggiunte composizioni limitate, aria condizionata non funzionante, porte guaste, inadeguata se non assente informazione all'utenza e treni non sanificati".

Seguici sui nostri canali