Rifiuti domestici nei cestini, il Comune li rimuove

A Mozzanica sono stati tolti una decina di cestini regolarmente riempiti di spazzatura di casa. Il sindaco Tassi: "E' una soluzione limite, facciamo appello all'educazione ambientale dei cittadini".

Rifiuti domestici nei cestini, il Comune li rimuove
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Una decina di cestini pubblici usati per abbandonare rifiuti domestici. E l'Amministrazione comunale di Mozzanica ha deciso, dopo sei mesi di monitoraggio, di rimuoverli per dare un segnale a chi trasgrediva.

Rifiuti domestici nei cestini, dieci rimossi

Una decina di cestini pubblici in diverse vie di Mozzanica, in centro come in altre zone del paese, sono stati rimossi dall'Amministrazione comunale. Un gesto drastico, anche se riguarda solo 10 dei 130 cestini installati su tutto il territorio comunale, per dare un segnale a chi, costantemente, li utilizzava per gettarci la pattumiera di casa: l'umido, in primis, ma non solo. "Abbiamo deciso di dare un segnale a chi continuava a usare questi cestini per buttarci la pattumiera domestica, obbligando gli operatori ecologici del Comune a quattro o cinque passaggi a settimana per svuotarli - spiega il sindaco Bruno Tassi -. In estate, poi, questo lamentavano chi vi abitava vicino, si sprigionava un odore nauseabondo e questo ci è stato confermato anche dai nostri operatori".

"Nessun disservizio per i cittadini"

I dieci cestini rimossi non creeranno "nessun disservizio per i cittadini - prosegue il sindaco -. E’ una soluzione limite quella che abbiamo preso, ma la vivo come una sconfitta. Chi abbandonava rifiuti, non solo l’umido, magari si sposterà altrove a farlo. C’era un cestino vicino ad un parco pubblico che ogni venerdì mattina (giorno in cui c’è il ritiro porta a porta del vetro, ndr) veniva riempito di bottiglie. Ci siamo chiesti: “Perché?”. Sta di fatto che le strade dove non ci sono cestini sono pulite, quelle dove i cestini sono installati, guarda caso, vengono riempite di rifiuti smaltiti in modo scorretto". Una piaga contro la quale l'Amministrazione vorrebbe combattere facendo appello all'educazione ambientale, prima di dover ricorrere a soluzioni come le foto-trappole per multare i trasgressori o l'aiuto dei "Rangers" per presidiare il territorio, come già fanno altri Comuni.

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