Palazzo Pignano.

Riciclaggio, arrestato a Scannabue Rocco Cristodaro

Dai presepi viventi con animali esotici ai maxi sequestri, fino alle accuse di riciclaggio

Riciclaggio, arrestato a Scannabue Rocco Cristodaro
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Associazione per delinquere e tentato riciclaggio. Queste le accuse per le quali la Procura di Milano ha chiesto nei giorni scorsi l’arresto di Rocco Cristodaro, il commercialista di Palazzo Pignano che da anni vive in paese nella spettacolare “Fazenda Rocco”, una grande tenuta con (tra l’altro) diversi animali esotici. E che periodicamente torna alla ribalta delle cronache per i suoi trascorsi giudiziari, oltre che per le polemiche legate alle sue attività.

L'operazione CashAway

L’arresto è scattato al termine di un’indagine che arriva cinque anni dopo un primo pesante sequestro da cinque milioni di euro, in un’inchiesta legata al clan calabrese dei Mangano. Insieme a lui, nei giorni scorsi le misure cautelari spiccate dalla Procura e affidate alla Guardia di Finanza riguardano altre sedici persone, nell’ambito dell’operazione CashAway. Si indaga, in particolare, sul trasferimento di denaro “sporco” all’estero. Al vertice dell’organizzazione c’erano due broker egiziani.

Sulla vicenda è intervenuta anche la politica, riprendendo le polemiche che ogni anno si accendono sul bizzarro presepio con animali esotici realizzato dalla Fazenda Rocco di Scannabue.

"Ha trovato terreno fertile per visibilità, radicandosi sul territorio"

“La notizia, che non può rimanere sotto traccia, riporta alla luce il tema del radicamento delle mafie nel nostro territorio, tema più volte denunciato, ma spesso rimasto inascoltato – spiega Paolo Losco, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana Cremona - Cristodaro era, infatti, da anni molto attivo sul territorio cremasco: “presepi viventi” in molti comuni del territorio, la sua “Fazenda Rocco” di Scannabue come meta per visite scolastiche e campi estivi, le partecipazioni (non per ultima la famosa “carrozza di Ombrianville”) e le sponsorizzazioni ad iniziative pubbliche. Tutte azioni con le quali ha trovato terreno fertile per visibilità, radicandosi sul territorio e nei rapporti con le istituzioni, alcune delle quali hanno, negli anni, spalancato le porte a questi rapporti".

"La lotta alle mafie coinvolga la politica"

"Oggi è il tempo di aprire una discussione seria sulla lotta alle mafie che deve coinvolgere la politica, le amministrazioni locali e le associazioni competenti in materia che sul tema si spendono da anni, nell’ottica di sensibilizzazione e formazione affinché si forniscano tutti gli strumenti per contrastare il fenomeno quotidianamente - continua Losco -  Un altro tema da affrontare è sicuramente quello dell’utilizzo dei beni confiscati, perché possano restituire culturalmente, socialmente ed economicamente, quello che è stato sottratto alla collettività. L’informazione è il primo strumento di lotta alle mafie, tema su cui urge, anche alla luce degli ultimi avvenimenti, prestare la massima attenzione. Questa battaglia di civiltà deve essere collettiva e non c’è più spazio per l’indifferenza”.

Il Pd: "I beni confiscati vadano al territorio"

"Proprio a Scannabue, da anni, i Cristodaro gestiscono la “Fazenda Rocco”, una cascina che ospita animali esotici e che organizza diverse iniziative rivolte al pubblico, come un presepe vivente durante il periodo natalizio -  aggiunge invece Jacopo Bassi, capogruppo del Pd a Crema - Questa notizia deve essere lo stimolo affinché la Politica cremasca e l’associazionismo civico ed economico del territorio si muovano per mettere a disposizione della comunità i beni confiscati alla famiglia Cristodaro e pongano seri dubbi sull’opportunità di autorizzare eventi pubblici che vedano la famiglia Cristodaro tra gli organizzatori. Già in altre realtà (Dovera, Spino, Trescore), beni confiscati sono divenuti occasioni di rilancio per il tema della legalità e sono stati messi a disposizione dei servizi e delle associazioni locali".

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