Treviglio

Riabbracciarsi dopo settant'anni: l'incredibile storia di Tarcisio ed Ennio

Si erano visti l’ultima volta quando erano bambini, a Treviglio, e si sono ritrovati 70 anni dopo. E tutto grazie a una bolletta del gas.

Riabbracciarsi dopo settant'anni: l'incredibile storia di Tarcisio ed Ennio
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Si erano visti l’ultima volta quando erano bambini e si sono ritrovati 70 anni dopo. E tutto grazie a una bolletta del gas. E’ una storia che ha quasi dell’incredibile quella che ha per protagonisti Tarcisio Gusmini, 82 anni, ed Ennio Pederzoli, di due anni più giovane. Un’amicizia sbocciata in strada, come avveniva una volta, tra biglie e corse nella polvere. Poi le vite che si separano per seguire ognuno il proprio corso. E infine, sette decenni dopo, i due, ormai nonni che si riabbracciano.

Un'amicizia che resiste anche dopo settant'anni di lontananza

Una vicenda che entrerebbe di diritto nella trasmissione «Carramba che sorpresa», che Raffaella Carrà conduceva qualche anno fa sulla Rai. Tarcisio ed Ennio in «versione bambini» si erano conosciuti in via dei Mille, dove entrambi abitavano.
Il primo ci era nato ed è tuttora lì, al civico 3. Il più piccolo dei due, invece, ci era arrivato dopo un’infanzia avventurosa (come del resto tutta la sua vita) e per alcuni anni si era stabilito più o meno a metà strada, dove un tempo c’era il cinema (che chi ha qualche primavera sulle spalle sicuramente se lo ricorda). Per alcuni anni sono stati inseparabili, con Gusmini che, essendo più grande, era un po’ il mentore di Pederzoli. «Io ero più piccolo - ha raccontato quest’ultimo - e Tarcisio era abile in tutto. Per questo lo imitavo sempre. E’ stato lui a insegnarmi a collezionare i francobolli, una passione che ho tuttora. Ci divertivamo tanto con gli altri amici (quasi tutti ormai scomparsi, ndr), eravamo spensierati. Poi ognuno ha preso la sua strada e ci siamo persi di vista».

Due uomini diversissimi, uniti dall'amicizia

Tarcisio Gusmini è un personaggio molto noto a Treviglio. Per cinquant’anni, infatti, ha lavorato come parrucchiere. «Ho iniziato come garzone a 12 anni in via Mazzini 11 e ho smesso questo mestiere sempre in via Mazzini 11 quando ne avevo 62 - ha raccontato lui - Passavamo le giornate a giocare con le biglie di terracotta. Poi un giorno un mio vicino mi ha proposto di andare ad aiutare il parrucchiere Angelo Ronchi, in via Mazzini, per guadagnare qualche mancia. Ho anche lavorato qualche anno come garzone da Piero Abbiati e poi mi sono messo in società con Antonio Coluccia e abbiamo rilevato l’attività di Ronchi». Era un vero e proprio punto di riferimento per la categoria in città.

Quella di Ennio Pederzoli, come detto, è stata una vita un po’ più movimentata, per usare un eufemismo. Nato in Africa, in Etiopia, all’epoca colonia italiana, venne separato dal padre dai soldati inglesi e poi rinchiuso con la madre in diversi campi di concentramento. Nel 1942 vennero rimpatriati e andarono ad abitare a Treviglio, nella casa del nonno che si trovava all’angolo delle attuali via Tasso e via Boccaccio. Da lì si trasferirono poi in via Vittorio Veneto e successivamente (nel frattempo il padre era rientrato nel 1946), in via dei Mille. Dove nacque appunto l’amicizia con Tarcisio. Passati gli anni della spensieratezza, che all’epoca finivano molto presto, la famiglia di Pederzoli si trasferì in via Buonarroti.

La bolletta del gas

Le loro storie si sono intrecciate di nuovo alcune settimane fa, quando Ennio si è recato in via dei Mille... per pagare una bolletta del gas.

Leggi l'intervista completa a Tarcisio e a Ennio sul Giornale di Treviglio in edicola oppure qui
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