Bergamo

Respiratori e dispositivi di protezione in arrivo al Papa Giovanni XXIII

Confartigianato donerà invece tre ventilatori polmonari per sostenere lo straordinario lavoro dei medici.

Respiratori e dispositivi di protezione in arrivo al Papa Giovanni XXIII
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In arrivo, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, i primi 75mila dispositivi sanitari urgenti acquistati grazie alla raccolta fondi attivata da Cesvi. A renderlo noto è l’organizzazione umanitaria, che, nelle prime ore dell’emergenza Covid-19, ha lanciato una gara di solidarietà in favore del nosocomio bergamasco e di
interventi per la popolazione over 65 in collaborazione con la storica ambasciatrice e madrina di Cesvi Cristina Parodi.

In arrivo 75mila dispositivi di protezione

"Una parte delle donazioni ricevute in questi giorni – spiega Cristina Parodi – è già stata utilizzata per l'acquisto di una fornitura importante di dispositivi di sicurezza per i medici. A breve all’ospedale di Bergamo arriveranno mascherine, cuffie, occhiali, guanti e camici, tutti strumenti preziosissimi per permettere ai sanitari di lavorare in sicurezza in questi giorni così difficili".

Prossimo obiettivo: ventilatori polmonari

"Abbiamo però, altri obiettivi, ancora più ambiziosi – aggiunge Cristina Parodi – per questo è importante continuare a sostenere la raccolta. In particolare, vogliamo comprare per l’ospedale di Bergamo dei ventilatori polmonari, strumenti importantissimi ma anche molto costosi. Dobbiamo fare in modo che i medici lavorino in sicurezza, ma anche aiutarli a potenziare le terapie intensive per curare al meglio i tanti malati. Serve l’aiuto di tutti".

Cesvi per Bergamo

La consegna dei dispositivi di sicurezza per i medici all’ospedale di Bergamo sarà curata dall’azienda leader mondiale nel trasporto espresso internazionale Dhl Express, che ha supportato le iniziative solidali di Cesvi anche con una generosa donazione che permetterà di rafforzare tutte le iniziative in campo e sta lanciando una gara di solidarietà tra i propri stakeholder, clienti, partner, dipendenti, invitando tutti ad aderire alla campagna di raccolta fondi lanciata dall’organizzazione umanitaria in favore dell’ospedale di Bergamo e della popolazione over 65.

Cesvi, in partnership con l’assessorato alle Politiche sociali di Bergamo e i consorzi Solco Città Aperta e Ribes in associazione temporanea di impresa, è, infatti, attivo sul territorio bergamasco anche per rafforzare i servizi per gli anziani, incrementare la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale (in particolare le mascherine), supportare i nuclei fragili, isolati o in emergenza sanitaria con interventi legati alle prime necessità e coordinare e consolidare le realtà associative e di volontariato disponibili ad aiutare.

Oltre che da numerosissimi generosi cittadini, la raccolta fondi del Cesvi è stata sostenuta anche da aziende, imprenditori, dal mister Gian Piero Gasperini e dai calciatori dell’Atalanta e da numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Paola Turani, Alessio Boni, Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi, Sofia Goggia, Mario Biondi, Casa Surace, il Trio Medusa, i Pinguini Tattici Nucleari, Arisa, Le Iene e molti altri.

Come aiutare Cesvi

Per sostenere le attività del Cesvi legate all’emergenza coronavirus è possibile fare una donazione online sul sito di Cesvi o attraverso bonifico sul conto corrente IT92R0311111299000000000095, donare online su www.cesvi.org oppure partecipare alla campagna di crowdfunding dedicata su sito https://www.gofundme.com/f/emergenza-covid-cesvi-per-bergamo. È attivo, inoltre, il numero verde 800 036 036 per donazioni telefoniche.

Tre ventilatori in arrivo grazie a Confartigianato

Confartigianato e ANCoS, l’Associazione del Sistema Confartigianato che si occupa di progetti solidali, mettono a disposizione delle strutture ospedaliere italiane impegnate in prima linea nell’assistenza ai pazienti colpiti da coronavirus, 20 ventilatori polmonari pressometrici. I primi sei respiratori saranno consegnati entro il fine settimana in Lombardia: tre verranno donati all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e altri tre all’Ospedale Luigi Sacco di Milano.

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