Calvenzano

Regala un albero a chi vuoi bene, l'iniziativa decolla

La Classe 1996 ha donato una magnolia alla comunità, uomini e donne del 1980 una pianta in memoria della loro cara coscritta Cinzia Mastropasqua.

Regala un albero a chi vuoi bene, l'iniziativa decolla
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L'iniziativa "Regala un albero a chi vuoi bene", voluta dall'Amministrazione comunale di Calvenzano, decolla. Partita nei primi giorni del nuovo anno ha già avuto due Classi del paese che hanno donato altrettanti alberi alla proprio comunità.

Regala un albero a chi vuoi bene a Calvenzano

Con l’avvio del nuovo anno è partita l’iniziativa voluta dall’Amministrazione comunale per abbellire le aree verdi del paese. Si tratta di "Regala un albero a chi vuoi bene" e prevede la possibilità per chiunque, residente a Calvenzano ma anche non residente, di fare un gesto tangibile, anche a livello ambientale, donando ad amici, parenti o alla persona amata, una pianta che, nelle stagioni più opportune dell’anno, verrà messa a dimora in una delle tante aree verdi pubbliche del paese. L’iniziativa era già stata pubblicizzata sul sito internet del Comune di Calvenzano con tanto di catalogo dal quale scegliere la specie arborea preferita, un form per l’acquisto con tanto di spazi per la dedica a colui a cui si vuole donare (simbolicamente) l’albero e i metodi di pagamento. Il destinatario del dono, poi, riceverà una cartolina personalizzata riguardante il regalo.

Le prime ad aderire sono state due Classi

"Per motivi contabili abbiamo aperto alla possibilità di acquistare e donare un albero solo ad inizio gennaio - ha spiegato il sindaco Fabio Ferla -. Già qualcuno il suo dono l’ha fatto e ne sono molto contento". Si tratta dei ragazzi e delle ragazza di Calvenzano della Classe 1996 che si sono messi insieme e hanno fatto dono alla comunità calvenzanese di una magnolia. L’importo richiesto, trattandosi di essenze arboree già di una certa taglia, è di 200 euro. Nella cifra è previsto l’acquisto e la messa a dimora da parte del Comune della pianta scelta dal donatore, ma anche i fondi necessari per un’iniziale manutenzione. Un'altra Classe del paese, i 42enni della Classe 1980, hanno seguito l'esempio dei concittadini aderendo all'iniziativa con una dedica speciale. "Ringrazio l’amico e coscritto Giacomo Gusmini per il suggerimento: anche la Classe 1980 ha voluto aderire all’iniziativa e regalare un albero a Calvenzano - ha postato sui social il primo cittadino -. Una splendida Amelanchier sarà piantata in memoria della nostra amica coscritta, Cinzia Mastropasqua, che ci ha lasciati troppo presto… 9 anni fa".

"Esempi che spero vengano imitati"

Il sindaco Ferla elogia la decisione delle due Classi. "Ne sono orgoglioso perché, in primis, è stata una scelta non individualista, ma un gesto di condivisione tra giovani coetanei. Poi, si tratta di una scelta lungimirante che consente il perdurare nel tempo di questo regalo. Mi auguro che sia di esempio per le altre classi di Calvenzano, e penso soprattutto a quelle che festeggiano il diciottesimo. Un’antica tradizione, oggi ormai arcaica direi, prevede che i ragazzi della “Classe” vadano nottetempo a tagliare un albero per issare la loro “pianta”. Se decine di anni fa, quando Calvenzano era un piccolissimo paese di campagna, il rito aveva un senso, oggi possiamo dirlo superato... Oggi che i temi caldi sono obiettivi di sviluppo sostenibile e mitigazione dei cambiamenti climatici, quale gesto migliore, tangibile negli anni, e concreto in termini di ambiente e territorio, che donare al proprio paese una nuova pianta che, con gli anni, crescerà e abbellirà la nostra Calvenzano". Tutti, anche i non calvenzanesi posso aderire all'iniziativa. "L’iniziativa è aperta a tutti, senza preclusioni. Le alberature scelte verranno poi messe a dimora sul territorio di Calvenzano, principalmente nei momenti dell’anno migliori per farlo che sono la primavera e l’autunno - ha aggiunto il primo cittadino -. Io invito a partecipare a “regala un albero a chi vuoi bene” perché così facendo si concretizzerà il famoso motto (di Gabriele D’Annunzio, ndr) “io ho quel che ho donato”".

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