Procioni, la Lav: "Il piano della Regione è fallimentare"

Secondo l'associazione sterminare questi animali non è la soluzione giusta per contenere la loro proliferazione nel Parco Adda Nord

Procioni, la Lav: "Il piano della Regione è fallimentare"
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Procioni, la Lega Anti Vivisezione attacca la Regione sul piano che avrebbe dovuto eradicare questi animali dal territorio. Negli scorsi anni, infatti, gli orsetti lavatori, che sono originari del Nord America, si sono moltiplicati, causando danni alle coltivazioni e alla fauna autoctona, ma anche ai cittadini che, sempre più spesso se li trovano nei cortili e nei giardini di casa. Motivo per cui la Regione aveva pensato a una "Soluzione finale", ovvero all'eliminazione totale di procioni.

Procioni

"A un anno dalla campagna della Lav e dalla presentazione di 3000 firme a sostegno  di una soluzione incruenta del “problema procioni” del Parco Adda Nord (completamente ignorate dall’allora Presidente dell’ente Parco, Benigno Calvi, poi commissariato insieme al Consigli di Gestione per molteplici irregolarità, sia amministrative, sia contabili riconducibili all'attività svolta) - scrivono i militanti dell'associazione animalista - leggiamo che, nonostante il piano di abbattimento sostenuto e finanziato dal Parco e dalla Regione Lombardia sia da allora in pieno svolgimento, la colonia dei procioni del Parco è in aumento e sta conquistando nuovi territori".

Nessuno stupore

"Stupiti?  - prosegue la Lav nel suo comunicato - Considerato che tutte le popolazioni animali possiedono meccanismi che tendono a mantenere il numero degli individui in equilibrio con le risorse ambientali disponibili e che ad una riduzione della densità dovuta a fattori esterni, come l’abbattimento, la popolazione può rispondere con l’aumento del tasso di natalità, la diminuzione del tasso di mortalità e l’aumento del tasso di immigrazione, il fiorire della colonia non ci stupisce affatto. Anzi, era esattamente lo scenario prospettato dalla Lav nel periodo dell’interlocuzione fallita con l’ente Parco".

Strada fallimentare

“Il Parco Adda Nord, ben lungi dall’ottenere l’eradicazione dei procioni, è comunque riuscito a dimostrare che l’uccisione degli animali non è un metodo efficace per gestirne la presenza sul territorio – commenta la Lav di Bergamo - Quello che ci stupisce è invece il cieco proseguire lungo una strada fallimentare sia di Regione Lombardia che del Parco Adda Nord, che già hanno rinnovato l’accordo per il proseguimento del piano di eradicazione fino al 2020, con lo stanziamento di altri 60 mila euro, di cui 15 mila da parte del Parco e il restante dalla Regione".

Errore come con le nutrie

"Eppure solo poco più di un anno fa, quando la nostra associazione proponeva un piano incruento e non letale di eradicazione – sottolinea la Lav di Bergamo - sia Regione che Parco affermavano non ci fossero fondi a disposizione, ma evidentemente, quando si parla di metodi violenti, non rispettosi della vita degli animali i soldi invece saltano fuori! Vogliamo che il numero dei procioni continui ad aumentare come è successo con le nutrie? Continuiamo così e senz’altro il Parco Adda Nord e la Regione Lombardia otterranno ottimi risultati in questo senso".

La richiesta

“Chiediamo che il Parco Adda Nord - conclude la Lav - ora che ha dovuto prendere atto del completo fallimento del suo piano di uccisione dei procioni, predisponga finalmente un provvedimento che preveda esclusivamente misure di gestione degli animali esclusivamente non letali, così come previsto dallo stesso regolamento europeo che impone la gestione della specie alloctone”.

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