Preso il ladro di computer
La refurtiva è stata riconsegnata all'istituto pianenghese

I carabinieri hanno arrestato il ladro di computer che aveva trafugato 33 dispositivi all’interno della scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Pianengo. L’uomo era già ricercato per una condanna definitiva a due anni di reclusione.
Arrestato il ladro di computer
Il merito dell'operazione va ai carabinieri della Nucleo operativo e radiomobile di Crema e della stazione di Romanengo, che hanno acciuffato il responsabile del furto di ben 33 notebook e tablet dall'istituto pianenghese. L’uomo, un cittadino albanese di 47 anni, pluripregiudicato e domiciliato in provincia di Milano, è stato anche denunciato per la ricettazione di un’auto rubata con la quale era giunto sul luogo e per il possesso di numerosi arnesi da scasso utilizzati per commettere il furto. Non solo, a suo carico era stato emesso un provvedimento di carcerazione per una condanna definitiva a due anni di reclusione che doveva ancora essere eseguito.
L'ondata di furti nel Cremasco
Il Cremasco, negli ultimi tre mesi, ha visto un'impennata nei casi di furto a scuola, specialmente ai danni dei dispositivi elettronici presenti negli istituti. Quello alle scuole elementari e medie di Monte Cremasco aveva già visto il recupero di 11 pc e tablet da un’auto rubata utilizzata da un ladro, riuscito a sfuggire ai carabinieri che lo avevano intercettato dopo il furto. Fortunatamente, non è stato il solo caso risolto.
L'operazione di cattura
A seguito di ulteriori furti, i militari di Crema erano riusciti a individuare il veicolo usato dal ladro e la sera di giovedì 24 marzo hanno accertato che il mezzo era giunto nel Cremasco e si trovava a Pianengo, nel parcheggio del cimitero. I carabinieri sono quindi entrati in azione, predisponendo un servizio in abiti civili con ben quattro equipaggi per bloccare gli utilizzatori del mezzo che probabilmente avevano intenzione di colpire nella zona. A bordo non c'era nessuno, così i militari hanno avviato un'osservazione e cinturato l'area. Verso le 4.30 del giorno seguente, una persona proveniente dai campi adiacenti al cimitero si è avvicinata al mezzo portando con sé alcune borse e si è messo alla guida in direzione Milano. Solo una volta giunto nel quartiere Greco-Turro di Milano, è stato circondato e bloccato dai carabinieri di Crema.
Refurtiva recuperata
Nel veicolo sono state trovate delle borse di tela e un trolley contenenti ben 33 pc portatili e tablet rubati nella scuola di Pianengo, due piedi di porco, tronchesi, pinze, torce a led e spray al peperoncino. Il veicolo era stato invece rubato a metà febbraio nel Lecchese. Portato in caserma a Crema, i carabinieri hanno accertato che era stato il 47enne a introdursi nella scuola di Pianengo, forzando una finestra di un’aula posta sul retro dell’edificio. Dopo aver scassinato la porta dell’aula di informatica e fatto incetta di computer e tablet, li aveva sistemati su un carrello utilizzato per arrivare fino a una porta finestra da cui è uscito con tutte le borse e il trolley. Per tornare al veicolo, aveva percorso i campi in direzione del cimitero, come appurato dalle tracce rilevate sull’erba durante il sopralluogo. La refurtiva è stata riconsegnata alla scuola.
I capi d'accusa
Arrestato per furto aggravato e denunciato per ricettazione e porto di arnesi da scasso, l'uomo si è visto sequestrare il veicolo rubato e gli attrezzi. Dagli accertamenti è emerso che sull'uomo pendeva un ordine di carcerazione ancora da eseguire emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como nel febbraio del 2022 per una condanna definitiva a due anni di reclusione come cumulo di pene concorrenti per furto, possesso di documenti falsi, resistenza a pubblico ufficiale, false attestazioni sulla propria identità e possesso di arnesi da scasso per reati risalenti all'ottobre del 2014. Dell’emissione del provvedimento di cattura, però, l'uomo non era mai stato fermato.
Udienza e carcerazione
L’uomo è stato portato al carcere di San Vittore di Milano, in attesa dell’udienza avvenuta sabato 26 marzo e conclusa con la convalida dell’arresto, l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere e il rinvio della decisione a un’udienza con data ancora da fissare.