Polmoniti sospette prima dell'emergenza, interrogazione di Carretta in Consiglio
Martedì il testo dell’interrogazione sarà presentato dal Consigliere regionale di opposizione anche grazie alle firme dei consiglieri del Pd.
Dopo aver dato modo alle ATS di far luce su quella che era solo una percezione legata al forte incremento di polmoniti, con numeri ufficiali, il Consigliere regionale (Azione) Niccolò Carretta prosegue quella che definisce una “battaglia doverosa di trasparenza per i cittadini" e annuncia un’interrogazione durante il Question Time di martedì 7 luglio: “Bene che la mia iniziativa sia servita per smuovere le acque su quelle che potrebbero essere state delle sottovalutazioni”.
Polmoniti sospette, Carretta vuol vederci chiaro
"Sebbene non spetti a me giudicare colpe o responsabili, sono pronto ad andare fino in fondo con un’interrogazione all’Assessore al Welfare Giulio Gallera per chiedere trasparenza sui dati di tutti gli ospedali lombardi, ma anche di tutti quei casi di disturbi respiratori denunciati a fine 2019 e inizio 2020 e che non avendo conseguito un ricovero non sono conteggiati nelle tabelle predisposte da ATS”.
"È importante - prosegue il Consigliere bergamasco di Azione - che questi numeri siano messi insieme e valutati nella loro interezza, ma soprattutto sarà fondamentale stabilire se c’è stato un problema nel meccanismo di trasmissione dei dati oppure se questi erano disponibili da subito e nessuno ha fatto scattare una procedura di allarme, nonostante le notizie non incoraggianti dalla Cina”.
“Spero a questo punto - conclude Carretta- che martedì in Aula arrivino dati concreti e non si debba attendere altre 3 mesi come è stato in questo caso”.
Ats Bergamo smentisce
Martedì il testo dell’interrogazione sarà presentato dal Consigliere regionale di opposizione anche grazie alle firme dei consiglieri del Pd e la risposta dell’Assessore sarà successiva alla presentazione. Solo ieri l'Ats Bergamo aveva divulgato i risultati dello studio epidemiologico che ha - di fatto - negato un incremento "anomalo" delle polmoniti prima del picco registrato invece, attraverso i numerosi ricoveri, a marzo e aprile. Ad avanzare dubbi erano stati i medici di base che da novembre avevano notato uno strano incremento di infezioni respiratorie che richiedevano esami specifici e medicinali che nelle farmacie già iniziavano a scarseggiare.