Reportage

Pazienza e cuore: gli angeli delle mascherine di Treviglio FOTO

Dentro TreviglioFiera, l'hub dell'emergenza per Treviglio. Tra scatoloni e mascherine.

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Alla radio danno «Ringo star» e l’allegria dei Pinguini tattici nucleari, mercoledì pomeriggio, è la stessa che si legge dipinta sui volti dei volontari al lavoro nel grande spazio vuoto della nuova TreviglioFiera, in via Murena. Sorridono tutti, anche se il compito della giornata non è dei più esaltanti: stanno imbustando una ad una sessantamila mascherine chirurgiche monouso che in questi giorni, tra giovedì e domenica, sono in distribuzione in tutta la città.

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La mega donazione di Same e i volontari

Cinque per nucleo familiare, da consegnare in tredicimila e 550 buste insieme alle istruzioni per l’uso. Anche se "spalmate" sugli oltre cento volontari che si alternano da giorni nella task force comunale composta da volontari di Protezione civile, Polizia locale, Vigili del fuoco, Sommozzatori, dai ragazzi di Boxe Treviglio e dagli Alpini, sono davvero tante e vanno imbustate e distribuite in fretta. Si tratta della fornitura cittadina di mascherine destinata alla popolazione civile. E Treviglio è probabilmente la città più fortunata della Bassa, quando a disponibilità di dispositivi. L’enorme partita arrivata in grandi scatoloni martedì, è composta per la maggior parte da una donazione arrivata grazie alla Same. Ma alle 40mila mascherine della multinazionale di via Cassani, si aggiungono anche altre due donazioni private, una dei Salesiani di Treviglio, una di Ygea e una fornitura dall'Amministrazione stessa. Un bel numero, che integra in modo decisivo la magra raccolta che Regione Lombardia ha destinato alla città (9600 disposivi per 30 mila abitanti). QUI i numeri per Comune
Alcuni impacchettano. Altri volontari, spiega il consigliere Marco Ghiggini, le dovranno distribuire nelle cassette della posta, via per via, in tutta la città. Hanno cominciato giovedì e la speranza è di concludere tutto entro il weekend.

"Domenica, speriamo, le avremo consegnate tutte - conferma Ghiggini - Dobbiamo farcela...".

Nella grande Fiera vuota

Divisi in turni composti da una decina di persone (ma mercoledì erano già quasi il doppio) hanno organizzato tre tavoli di lavoro. Sono tutti protetti e mantengono le distanze, accanto alle tonnellate di cibo dell’Hub solidale che ha sede nella stressa struttura. Inaugurata solo ad aprile, probabilmente nessuno avrebbe mai immaginato che TreviglioFiera sarebbe diventata la sede di un centro di emergenza per pandemia. Ma è successo e bisogna reagire, raccontano gli occhi stanchi ma sereni, dietro alle mascherine.
Il piano della distribuzione sta girando da qualche giorno ormai sui gruppi di Whatsapp in città e prevede le marce forzate. "Piano piano, andiamo avanti..." continua il consigliere. Intanto, dalla porta sul retro della Fiera bussa una ragazza sui trent’anni. Anche lei indossa la mascherina d’ordinanza ma nessuno, tra i sedici volontari, la conosce.
"Ho letto in un post del sindaco che si può dare una mano..." chiede con un filo di voce al responsabile. Detto, fatto: arruolata. Ora sono in diciassette.

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