Pazienti psichiatrici over 65 in casa di riposo, ora è possibile
Firmato il protocollo d'intesa per la sperimentazione voluta dall'Asst Bergamo Ovest e la Fondazione Anni Sereni.
È partita nei giorni scorsi, e si concluderà a fine anno, la sperimentazione di un protocollo innovativo, per l’inserimento di pazienti ultra 65enni nella RSA Anni Sereni, pazienti provenienti dai CPS afferenti all’ASST Bergamo Ovest, residenti a Treviglio, Fara Gera D’Adda o Caravaggio.
Pazienti psichiatrici in Rsa
Lo chiameremo “Luigi”. È il primo paziente ultra sessantacinquenne che, seguito da molti anni dal CPS di Treviglio, afferente all’ASST Bergamo Ovest, e residente a Treviglio, è stato accettato, in via sperimentale, nella RSA Anni Sereni.
Iscritto nelle liste d’attesa dei pazienti da accogliere nella struttura residenziale cittadina, arrivato il suo momento, è stato accolto nella RSA grazie ad un protocollo sperimentale fortemente voluto dal CdA della Fondazione Anni Sereni, rappresentata dal presidente, Augusto Baruffi, e creato ad hoc con la Direzione ASST Bergamo Ovest, a quattro mani con il Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze, rappresentato in conferenza stampa, da Emiliano Monzani, il direttore.
Nuovi studi
Infatti, finora, i pazienti con patologie psichiatriche avevano difficile accesso alle strutture residenziali per anziani, a causa della peculiare e difficile gestione della patologia.
Con l’innalzamento della speranza di vita, in alcuni casi, la patologia psichiatrica nelle persone, con l’avanzare dell’età, si affievolisce. Al stesso tempo, possono diventare più evidenti le degenerazioni cognitive simili a quelle che interessano anche i pazienti non psichiatrici. Insomma, semplificando, in alcuni casi il paziente psichiatrico diventa, invecchiando, un grande anziano affetto da demenza, come altri. E come altri, può essere accolto in una normale RSA, certamente con la garanzia di essere costantemente seguito anche dai servizi di Salute Mentale, che continueranno a verificare la condizione di stabilità.
Asst Bergamo Ovest e Anni Sereni
L’ASST Bergamo Ovest e la Fondazione Anni Sereni onlus hanno, così, sancito un rapporto sperimentale e temporaneo di collaborazione per l’accompagnamento di quei pazienti ritenuti idonei dal servizio psichiatrico di riferimento, e per i quali sia concordata con i familiari e con i servizi sociali dei tre comuni consociati, una dimissione protetta dalla comunità al superamento dei 65 anni.
“Ats Bergamo, all’interno del proprio ruolo di governo e di innovazione della rete dei servizi, ha colto con favore questa iniziativa proposta dalla RSA, in quanto ha visto in essa la possibilità di ampliare la tipologia dei servizi offerti alla cittadinanza, sostenendo puntuali risposte ai bisogni emergenti del territorio. Centrale è la messa in rete di soggetti con mission diverse come la psichiatria ospedaliera e la RSA – commenta Cristina Sarchi, direttore sociosanitario di Ats Bergamo (rappresentata alla conferenza stampa odierna da Maria Giuseppina Frigeri, Direttore UOC Accreditamento Vigilanza e Controllo Area Sociosanitaria e Sociale - Dip. PAAPSS) –. Dal dialogo tra soggetti pubblici e privati nascono nuove idee, nuovi servizi e nuove modalità di presa in carico degli utenti, mettendo in atto forme di assistenza mirata anche non convenzionali. All’interno di questo spazio di governo e delle collaborazioni tra gli attori della rete dei servizi è nata l’iniziativa presentata oggi”. Da parte sua Ats Bergamo resta disponibile a “monitorare e verificare nel tempo gli esiti di questo protocollo sperimentale, affinché si possa definire una buona prassi da estendere al territorio con il coinvolgimento di altri soggetti interessati”.
Il paziente tipo
“Il paziente tipo è una persona in carico al servizio psichiatrico – spiega Emiliano Monzani – che è in una fase di remissione sintomatologica e/o in stabilizzazione della patologia psichiatrica; dovrà essere residente in uno dei tre comuni consorziati, essere inserito in una struttura psichiatrica residenziale afferente all’ASST Bergamo Ovest o vivere al proprio domicilio, seguito da un CPS/CD locale, e aver compiuto 65 anni. A noi toccherà il supporto e l’affiancamento del personale dell’RSA con le nostre figure (es. Psichiatri, Educatori etc) per rendere meno impattante l’accoglienza in struttura. Seguirà poi un periodo d’osservazione e di interazione programmata che, se si concluderà con una positiva valutazione da entrambe le parti, RSA e ASST, significherà l’inserimento definitivo del paziente. Dopo di che non abbandoneremo “Luigi” ma ci saranno degli accessi periodici e, in caso di urgenze, il nostro SPDC garantirà la sua accoglienza temporanea”.
“È un progetto innovativo, anche se per ora solo sperimentale che si sviluppa nella logica della “deistituzionalizzazione psichiatrica”. – prosegue Flavia Simonetta Pirola, Direttore Socio Sanitario dell’ASST Bergamo Ovest – Ci è sembrato giusto raccogliere lo spunto arrivato dal Presidente di Anni Sereni, alle prese con l’inserimento di “Luigi”. A gennaio ci siederemo nuovamente intorno al tavolo e faremo il punto sulla sperimentazione per valutarne risultati, opportunità, sostenibilità e costi”.
Si colma un vuoto assistenziale
“Nella mia lunga esperienza maturata prima in qualità di assessore ai servizi sociali e successivamente quale Presidente della Fondazione Anni Sereni ho sempre rilevato il “vuoto assistenziale” che si verifica per i pazienti psichiatrici ultra sessantacinquenni”. – spiega Baruffi Augusto, Presidente della Fondazione Anni Sereni – Mi è sembrato opportuno promuovere il progetto sperimentale stante la collaborazione che esiste con l’ASST Bergamo Ovest da diversi anni”.