Arzago

Pane e ceci, Ad Arzago la tradizione non si ferma

L'appuntamento è domani, lunedì 10 agosto, giorno del patrono, in piazza Indipendenza. Ma quest'anno niente tavoli all'aperto e bisognerà rispettare le prescrizioni per il Covid-19.

Pane e ceci, Ad Arzago la tradizione non si ferma
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Torna il rito di pane e ceci ad Arzago. Domani, lunedì 10 agosto 2020, nel giorno del patrono San Lorenzo l'Amministrazione comunale continuerà la tradizione - che risale al 1677 - sfamando cittadini e viandanti con razioni di minestra di ceci e pane. Causa Covid-19, però, la tradizione avrà qualche restrizione.

Il rito di pane e ceci prosegue

Il rito della distribuzione di "pane e ceci" alla cittadinanza si ripeterà, puntuale, anche quest’anno il giorno del patrono San Lorenzo, lunedì 10 agosto. La pandemia da Covid-19 che nei mesi scorsi ha costretto in casa la maggior parte degli italiani, lombardi e bergamaschi in particolare, aveva messo a serio rischio uno degli appuntamenti più sentiti per la cittadinanza arzaghese. L’Amministrazione, però, con la collaborazione della ditta "Sercar" (che fornirà la minestra di ceci e le razioni di pane) è riuscita a portare avanti la tradizione - che risale al 1677 - tenendo fede alle volontà che Giovan Battista Cattaneo de Capitani d’Arzago aveva imposto a fronte del suo lascito in favore dell’ospedale Santa Maria di Treviglio.

La storia

All’ente che gestiva l’ospedale il nobile, all’epoca prefetto di Mortara, donò mille pertiche di terra, la cascina Stantirone e la grande corte (poi detta dell’Ospedale). In cambio, impose l’obbligo di distribuire, ogni anno nel giorno di San Lorenzo, una razione di due pani e una scodella di minestra di ceci alle famiglie arzaghesi, riservando una razione doppia ai "Cattaneo" e tripla ai "De Capitani". Venuto meno, nel 1980, l’ente morale che gestiva l’ospedale, ad occuparsi della distribuzione è sempre stata l’Amministrazione comunale di Arzago, che ha così tenuto vivo il rito tanto caro agli arzaghesi e non solo. Le volontà del nobile, infatti, prevedevano che una razione di minestra di ceci e di pane venisse data anche ai viandanti che si trovavano a passare per Arzago. E così si è continuato a fare.

La distribuzione nell'anno del virus

Domattina, a partire dalle 10, quindi, davanti al Municipio in piazza Indipendenza il sindaco Gabriele Riva, assessori, consiglieri di maggioranza e dipendenti del Comune con grembiuli e guanti serviranno le razioni ai loro concittadini. Rispettando, ovviamente, le prescrizioni sanitarie ancora vigenti per contenere la propagazione del virus. I punti di distribuzione saranno sempre in piazza Indipendenza, ma separati: il primo accoglierà i partecipanti con una fila proveniente da via Europa; il secondo, invece, chi arriverà da via Tenente Adami. L’invito dell’Amministrazione alla cittadinanza è che si presenti un solo componente per famiglia a ritirare le porzioni (munito di contenitore capiente), indossando la mascherina. In fila, poi, bisognerà rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro ed evitare assembramenti sia prima che dopo la distribuzione. Non ci saranno i tavoli nel cortile sul lato del Municipio, in quanto non sarà possibile consumare pane e ceci sul posto a differenza degli scorsi anni. I percorsi saranno appositamente segnalati e a vigilare che tutto si svolga nella massima sicurezza saranno Polizia locale e volontari di Protezione civile.

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