Urgnano

Palloncini al vento e un applauso commosso per l'ultimo saluto a Kevin Drago

Una folla ha gremito la chiesa parrocchiale oggi, mercoledì 22 maggio, per i funerali del 31enne morto in un incidente a Miami

Palloncini al vento e un applauso commosso per l'ultimo saluto a Kevin Drago
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Tutta Urgnano si è stretta a uno dei suoi giovani per l'ultimo addio. Oggi, mercoledì 22 maggio, ha salutato Kevin Drago, 31 anni, mancato dopo un incidente stradale con l'amico Giuseppe Ghidotti.

Kevin Drago

La sorellina Valentina lancia al cielo tre palloncini

Un cielo plumbeo, pronto a lasciare cadere anch'esso le sue lacrime ha visto il carro funebre con il feretro del giovane allontanarsi verso il tempio crematorio poche ore fa, tra gli applausi della folla appena uscita dalla chiesa, che ha gridato il suo ultimo "Ciao Kevin". Poco prima la sorellina Valentina aveva lasciato volare in cielo tre palloncini, due bianchi e uno azzurro a forma di cuore, che il vento ha portato in fretta lontano tra gli sguardi bagnati di pianto. Una comunità intera in piazza, davanti alla chiesa parrocchiale dove tra abbracci e occhi rossi amici e parenti erano ancora increduli, difficile accettare una tragedia che ha spezzato due vite, due famiglie.

Il parroco: "La condizione umana non è quella di iron man"

Un lungo corteo, mesto e silenzioso, ha attraversato il centro del paese, partito alle 14.30 da via Carducci 57. Rose bianche sul feretro, voci angeliche e note struggenti liberate nella Parrocchiale da un sassofono e una chitarra ad accompagnare il rito funebre, volti impietriti. Il dolore era palpabile, e si è sentito anche nella voce rotta del sacerdote, commosso, durante tutta la messa.

"Tutte le capacità che abbiamo, le risorse, l'entusiasmo, la giovane età, le possibilità di scelta enormi che ci vengono offerte e vendute gratis, ma che poi ci richiamano e ci chiedono il conto - ha esordito nell'omelia il sacerdote - il coraggio e la voglia di nuove esperienze che tanti di noi portano dentro e che riescono anche ad esprimere e concretizzare, non devono rallentare i nostri percorsi, le nostre scelte di vita... Anche queste cose vanno inquadrate nella condizione umana, che non è quella di iron man, l'uomo d'acciaio, del voglio, posso e comando ma, come dice l'apostolo Giacomo, come quella del vapore che appare in un istante e poi scompare".

"La libertà ha delle regole"

Don Bonazzi ha fatto accenno anche al cantautore Giorgio Gaber.

"La libertà non è stare sopra un albero, non è uno spazio libero, diceva Gaber, la libertà ha delle regole, che non ci siamo dati da soli - ha osservato - si cresce e si matura grazie alle nostre capacità ma anche al tanto bene che abbiamo ricevuto dai nostri genitori, dai sacrifici che gli altri hanno fatto per amore nostro. Nasciamo e moriamo, che scoperta.... ma è la coscienza di come vivere l'esistenza che trascorriamo che non è una scoperta unica per tutti. E' il senso delle nostre relazioni, del nostro lavoro, dei nostri affetti e delle nostre avventure che danno un valore alla vita. Ma anche alla morte, anche quando quest'ultima arriva tragicamente come per Kevin e Giuseppe: il bene ricevuto e fatto non sparisce. La vita ha senso perché continua. L'apostolo Giacomo dice anche che chi sa fare il bene e non lo fa sbaglia: questo è un faro di luce, un criterio di vita. Quanto ringraziamo del bene ricevuto e quanto siamo disposti a corrisponderlo? Quale bene però? Non quello che interessa a solo a noi stessi. Peccato non è solo il male fatto consapevolmente ma anche il bene omesso. "Divertiti, tanto c'è più tempo che vita" si dice... Non aspettiamo sempre questi momenti, proviamo, a fine giornata a ringraziare per il bene ricevuto e per quello che siamo stati capaci di fare".

"Non fate feste per bere birra ma per offrire la vostra energia a qualcuno che ha bisogno"

Lungo la strada che porta dalla casa di Kevin alla chiesa i tifosi atalantini hanno esposto uno striscione, con una scritta di omaggio ai due giovani morti così prematuramente: "Neanche il cielo può dividere Beppe e Kevin, sempre con noi". E il parroco ha fatto un riferimento proprio alle tifoserie, che aggregano molti giovani.

"Ricordate i vostri amici Kevin e Giuseppe facendo un sacco di bene - ha detto il religioso rivolgendosi ai ragazzi presenti - non organizzate feste per bere birra ma per dare tempo, energia e intelligenza a chi per esempio da lontano è venuto qui a cercare lavoro, a chi ha una passione come la musica ma non si può permettere una chitarra... Le feste e le birre le troviamo dappertutto ma ci sono tifoserie sportive che, oltre ai cori e agli sballi, si danno da fare concretamente: forza, trovatevi e non mollate subito... Non vi sto chiedendo di venire in chiesa, vi chiedo sì di pregare ma soprattutto di lasciarvi scuotere dal dono della vita ricevuto e di farlo crescere con responsabilità, fino alla fine, fino al giorno della morte. Pensate che bello, una vita faticosa, fatta anche di lacrime e sacrifici ma piena di bene, con opere buone, insieme".

"La fede non è una magia, un parafulmine"

Poi un riferimento anche alle tante preghiere per i due giovani, levate al cielo dalla comunità.

"Una cara amica mi ha detto che nonostante tutti noi abbiamo pregato tanto per Kevin Dio lo ha fatto morire, no! - ha esclamato - la fede non è una magia, un rifugio, un parafulmine, come muoiono gli atei così muoiono anche i cristiani. La fede è vivere il dono dell'amicizia libera, accolta e alimentata dall'amore e dalla misericordia di Gesù figlio di Dio, via, verità e vita. Vita spesa per gli altri, donata sulla croce, per tutti, non solo per i cristiani. E il suo dono va oltre la morte, la sua resurrezione è quella di tutti, anche di Kevin, di Beppe e di Camilla... Gesù è la nostra strada, forse c'è ancora più bisogno di percorrerla insieme, sentendoci uniti nel bene da fare, come adesso lo siamo nel dolore da condividere".

Il religioso ha concluso l'omelia, sentita e intensa, facendo riferimento a qualche segno.

"Lunedì di Pasquetta (Pasqua negli Usa ndr.) un doppio arcobaleno, il giorno in cui è mancato Beppe - ha ricordato - L'8 maggio, Festa della mamma e della Madonna di Pompei, il giorno in cui è deceduto Kevin... e quando è arrivato tra noi a casa era lunedì 20 maggio, Festa di Maria Madre della Chiesa. Care mamme Maristella, Alda e Francesca, cari papà, Gesù ha pensato proprio a voi, sentitevi abbracciati dall'Addolorata, arricchiti dalla sua forza e dalla sua energia a sostegno della Chiesa, che adesso siete chiamati a portare avanti. Vi è stata data una marcia in più, lo so costa, ma non abbattetevi, Gesù e la sua mamma sono con voi e anche noi cercheremo di stare con voi".

Il ricordo delle insegnanti delle elementari

Alla fine della cerimonia funebre, sull'altare sono salite due maestre che hanno letto un commosso messaggio d'addio.

"Carissimo Kevin - ha letto una di loro - ti abbiamo conosciuto a scuola, bambino sorridente, dolce, generoso, dallo sguardo vivace, dall'intelligenza curiosa. Qualità che ti hanno portato a voler scoprire nuovi mondi dove vivere, lavorare, apprendere. Nella tua continua ricerca, in questi tuoi giovani anni, hai seguito con tenacia la tua aspirazione ad affrontare situazioni sempre nuove. Mentre lasciavi tracce generose in molte strade del mondo, coglievi nuove esperienze, nuove bellezze: da queste hai attinto la tua felicità. Noi ora, insieme ai tuoi amici e ai compagni di scuola, a tutti coloro che come noi ti hanno conosciuto, apprezzato ed amato, preghiamo per te, per il tuo amico Giuseppe, per i vostri familiari, perché trovino consolazione ora e sempre. Ciao Kevin".

Parole pronunciate con un groppo in gola, accolte da un caloroso applauso.

Il pensiero di don Ivan Santus

Come per Giuseppe, anche per Kevin è arrivato un messaggio di cordoglio da parte di monsignor Ivan Santus, ex curato di Urgnano.

"Cari amici di Kevin, cara Syria, cara Valentina, cari Giancarlo e Maristella - ha letto la sorellina di Kevin - con semplicità e profondo rispetto vorrei rivolgere alcuni pensieri per il nostro Kevin che, insieme a Giuseppe, ora dal cielo ci sta guardando. Caro Kevin. è difficile per noi oggi stare fermi, seduti, immobili. E' difficile persino piangere, perché non abbiamo più lacrime e non abbiamo più parole... Eppure siamo qui. Siamo qui perché vogliamo accompagnarti e riscoprire, nei nostri occhi pieni di lacrime, il riflesso della luce che sempre scaturiva dai tuoi occhi. Se penso a te Kevin, non posso non pensare a qualcuno di dinamico, frizzante e luminoso, perché tu eri sempre pronto a partire, a scattare, ad inventare, a vivere... Come il vento primaverile che muove gli alberi e accarezza i campi che stanno germogliando, così la tua voglia di vivere ha mosso la tua giovinezza e ha accarezzato i tuoi desideri, portandoti a visitare luoghi lontani, persone nuove, storie inimmaginabili, senza mai stare fermo. Così era anche quando incontravi qualcuno, subito eri pronto a ripartire, a metterti in movimento, a vivere appieno ogni istante. Oggi il nostro cuore però è fermo, quasi non desidera più nemmeno battere, perché non troviamo più un senso a quanto accaduto ma c'è una certezza, che ci porta ad alzare il nostro sguardo, che ci invita ad alzarci, che ci incoraggia a rimetterci in movimento: la certezza che tu era sei nell'abbraccio di Dio e che lui ci guarda con il tuo sguardo luminoso, pieno di speranza e voglia di vivere. Noi in questi giorni di primavera vogliamo continuare a pregare per te, quando vedremo il vento che muove i campi, quando vedremo il movimento degli alberi così vedremo ancora una volta te, con la tua voglia di vivere, e chiederemo a Dio: 'Signore non lasciarci nella stanchezza e nella delusione ma donaci la voglia di vivere, donaci il coraggio di amare, donaci la forza di desiderare. Signore asciuga le nostre lacrime e aiutaci a vedere in te gli occhi luminosi di Kevin. Aiutaci a portare questa luce nelle nostre case, negli occhi di chi incontriamo. Signore fa che possiamo uscire da questa chiesa piangendo e con le nostre lacrime possiamo irrigare la terra e far germogliare gesti di bontà, azioni di perdono, parole di attenzione. Grazie Gesù per averci fatto conoscere Kevin, che insieme a Giuseppe ora abita la tua casa. Fa che il loro ricordo ci aiuti ad apprezzare la vita come il dono più grande che tu ci hai fatto. Amen'".

Un nuovo fragoroso appaluso è risuonato in tutta la chiesa.

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Urgnano Funerali di Kevin Drago, 31 anni

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