Cronaca

Orio al Serio, dopo la tragedia di Andrea Russo: più controlli e nuove misure al vaglio

Il dramma del 35enne che si è tolto la vita lanciandosi nella turbina di un aereo, ha acceso i riflettori sulla sicurezza dell’aeroporto bergamasco. In arrivo possibili modifiche agli accessi. I sindacati: "Ripensare la gestione, servono più tutele".

Orio al Serio, dopo la tragedia di Andrea Russo: più controlli e nuove misure al vaglio
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Riflettori puntati sulla sicurezza allo scalo di Orio, i sindacati alzano la voce.

La tragedia e i varchi critici: sotto osservazione l’area Arrivi

L’eco della tragedia avvenuta all’aeroporto di Orio al Serio è ancora viva. Come raccontano i colleghi di Prima Bergamo, Andrea Russo, 35 anni, originario di Calcinate, si è tolto la vita la scorsa settimana lanciandosi nella turbina di un aereo Volotea in fase di partenza. Un gesto estremo che ha scosso l’opinione pubblica e ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dell’aeroporto bergamasco. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe raggiunto la pista dopo essersi introdotto contromano attraverso l’area degli Arrivi, approfittando del normale flusso dei passeggeri in uscita. Un punto che, a detta di molti operatori, viene spesso aggirato anche da chi cerca di recuperare oggetti smarriti o bagagli dimenticati. Oggi le guardie giurate bloccano ogni tentativo di accesso non autorizzato, ma il sistema non è infallibile. Dal giorno successivo alla tragedia, il varco è presidiato ininterrottamente, 24 ore su 24, dalle guardie di Italpol e Securitalia. Le guardie, però, non sono armate e possono solo fermare momentaneamente gli intrusi, senza poterli trattenere. Una delle soluzioni in fase di studio prevede l’installazione di un sistema a doppie porte: un filtro più efficace per evitare ingressi irregolari, poiché la porta attuale consente l’apertura solo dall’interno, ma può essere facilmente aggirata in caso di calca.

Enac: "Caso isolato", ma la sicurezza fa discutere

Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), ha dichiarato che quanto accaduto non rivela falle strutturali nella sicurezza di Orio al Serio. Di Palma ha definito l’episodio un "caso isolato", escludendo per ora la necessità di nuove misure drastiche.

"Una situazione tragica che ha violato una serie di regole e presidi- ha detto, sottolineando che le infrastrutture sono a norma e che l’allarme delle porte era attivo: la sicurezza è garantita al 99,99 per cento, ma l’atto del singolo può sempre accadere".

Tuttavia, alcuni operatori sollevano dubbi. Un agente di polizia ha raccontato di essere entrato anch’egli dallo stesso varco, l’anno scorso, per recuperare una borsa dimenticata.

 

Sindacati in pressing: "Serve una strategia condivisa"

Intanto i sindacati alzano la voce. Filt Cgil e Fit Cisl denunciano una gestione della sicurezza non più adeguata a un aeroporto con un traffico ormai fuori scala. Un primo tavolo di dialogo è previsto per venerdì 18 luglio, quando i rappresentanti dei lavoratori incontreranno Sacbo anche per discutere delle criticità emerse.

"Occorre ripensare la sicurezza- affermano- ma l’azienda è molto chiusa al confronto".

Proseguono, nel frattempo, le indagini coordinate dalla pm Letizia Aloisio. Il fascicolo aperto ipotizza l’istigazione al suicidio, anche se al momento non emergono elementi concreti in tal senso. Nessuno tra i passeggeri a bordo dell’aereo Volotea coinvolto avrebbe legami con Andrea Russo. In attesa dei risultati degli esami tossicologici, questa mattina si sono svolti i funerali del 35enne nella chiesa di Calcinate, dove amici e parenti lo hanno salutato con commozione.