"Non mi piace, allora è una fake news" il fenomeno della negazione della realtà

Dai bambini morti annegati "accusati" di essere bambolotti, al selfie di Salvini a Genova: benvenuti nella nuova frontiera delle finte fake news.

"Non mi piace, allora è una fake news" il fenomeno della negazione della realtà
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Fake news! Anatema giornalistico e stigma da social network… ma, come al solito, il troppo stroppia e i paladini della verità rischiano di rimanere intrappolati nelle maglie delle proprie velleità.

Fake News: la nuova frontiera

A nessuno piace fare la figura del boccalone: che vergogna condividere sui propri social network, magari con un messaggio di sdegno studiato a puntino, una notizia che si rivela essere falsa. Pian piano l’internauta si è fatto più attento, consapevole che il rischio di incappare in una cosiddetta fake news sia considerevole. Che dire, però, della nuova evoluzione del lettore di notizie in rete, che si fregia dell’armatura di giustiziere e mette alla berlina notizie che – evidentemente non sono di suo gradimento – “bollandole” come fake news, quando in realtà si tratta di fatti realmente accaduti? Ecco la nuova frontiera del fanatismo che lede la verità: stigmatizzare come fasulle le notizie che, semplicemente, non piacciono. E si sa, poche cose nell’era dei social, sono più potenti dell’onta della fake news. Sono stati tantissimi i casi che abbiamo osservato in prima persona, di notizie vere “bollate” come false dai lettori.

La curiosa lista

Partiamo dal caso più fresco. Il selfie che Matteo Salvini ha concesso a una ragazza, durante i funerali di Stato delle vittime del crollo del Ponte Morandi. Inevitabilmente si è scatenato un polverone, in virtù del contesto dello scatto. Ma noi non siamo certo qui a valutare l’opportunità del fatto, bensì a informare i lettori circa il fatto. Siamo stati inondati di commenti che ci “bacchettavano” per aver pubblicato una fake news. “Salvini non era vestito così ai funerali”, “E’ una fotomontaggio”, “E’ una fake news lo sanno tutti”; qualcuno ha immancabilmente anche alzato i toni, forte della sua voglia di ristabilire un principio di verità all’interno di un sistema percepito come truffaldino.

A confermare che quello scatto ci sia stato, precisamente nell’occasione dei funerali, è stato Salvini stesso, spiegando le ragioni che l’hanno portato a concedere il selfie: “Se alla fine di una funzione di due ore una ragazza, che per quello che posso sapere io può essere una parente, una figlia, una sorella, una nipote di uno dei morti, dei feriti, degli sfollati mi chiede: ‘ministro, per cortesia, posso farle una foto?’ Lei l’avrebbe allontanata in malo modo o in maniera composta le avrebbe dedicato due secondi, visto che magari in quella strage aveva perso un pezzo di vita, rispondendo educatamente alla richiesta che le veniva fatta?”. Una notizia talmente falsa che Salvini stesso la conferma serenamente ai microfoni di Agorà, postando il suo intervento sul proprio account Facebook ufficiale. E per i vari San Tommaso, che ancora gridano alla fake news, sperando di sovvertire la realtà, ecco la conferma dalla bocca del vicepremier in persona.

La psicologa che grida “finti bambolotti” ai bambini morti

Di casi di notizie vere che sono state appellate come fake news ne abbiamo a iosa. Ha fatto particolarmente discutere la psicologa che si è lasciata andare non soltanto a commenti pesantissimi ma anche ad accuse di fotomontaggi, ben raccontata dai colleghi della vicina Verona. Alessandra Maggia, veronese 41enne, ha infatti commentato gravemente un articolo che denunciava il recupero di tre corpi di piccoli migranti sulla spiaggia a est di Tripoli.

La Maggia ha affermato sul web che si tratterebbe unicamente di una farsa, asserendo “quei corpi sono asciutti, sono unicamente “bambolotti del c***o”.” La psicologa era convinta si trattasse di una fake news con relativo fotomontaggio e ha affondato il colpo. Purtroppo, invece, il suo fiuto ha fatto cilecca e quelle immagine erano verissime: risultato? E’ intervenuto l’ordine degli psicologi del Veneto che non soltanto ha preso le distanze dalle affermazioni della Maggia qualificandole come una sconfitta dell’empatia, preoccupante per chi svolge questo lavoro, ma ha anche parlato della volontà di aprire due istruttorie contro la donna.

Il prete, gli animali su cui “sfogarsi” e le fake news

C’è anche un’altra categoria di persone che grida alla fake news – come ha insegnato magistralmente Trump – per sottrarsi alle proprie responsabilità. Esempio calzante è il sacerdote lodigiano finito nella bufera sulla sua pagina Facebook una ricetta antipedofilia da brividi. Ecco il testo integrale e lo screen del post pubblicato da Don Scandelli.

“Se un prete sente delle necessità fisiche, PIUTTOSTO (scusate il paradosso) si trovi una donna (o un uomo) consenziente e maggiorenne. Al limite anche un animale. Sono pur sempre peccati, ma non scandalizzano e traumatizzano, non deviano gli innocenti.” Inevitabilmente per il sacerdote sono partite le denunce ma lui ha rilanciato con un nuovo post, nuovamente affidato a social, in cui asserisce di essere vittima di fake news. Non è chiaro in quale maniera, dato che quanto egli stesso ha dichiarato è stato scritto nero su bianco e pubblicato…ma quando tira una brutta aria le finte fake news, nuova frontiera della creduloneria, paiono essere la panacea di tutti i mali.

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