Negato l'asilo politico ma non rimpatriato, 28enne del Gambia arrestato con un etto di droga

Il vicesindaco di Bergamo: "Questa vicenza sottolinea le contraddizioni dell'Italia e i problemi dovuti al Decreto Sicurezza".

Negato l'asilo politico ma non rimpatriato, 28enne del Gambia arrestato con un etto di droga
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N.L., 28enne del Gambia, ex richiedente asilo, irregolarmente presente sul territorio dopo il definitivo diniego del permesso di soggiorno, senza fissa dimora, è stato arrestato ieri pomeriggio in via Gavazzeni, a Bergamo, dalla Polizia Locale.

Nel marsupio un etto di droga

Fermato per un semplice controllo, il 28enne ha mostrato agli agenti il contenuto del marsupio che portava con sé. All’interno la Polizia Locale del Comune di Bergamo ha trovato 41 dosi di marijuana, già confezionate e pronte per essere vendute, e due pezzi di hashish, un totale di circa 115 grammi di sostanze stupefacenti. Nelle tasche 225 euro in banconote di piccolo taglio.

Denaro e sostanze stupefacenti sono stati sequestrati e il ventottenne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. N.L. dopo avere trascorso la nottata presso il Comando della Polizia Locale, sarà questa mattina avanti il Tribunale di Bergamo per essere sottoposto a processo per direttissima.

Gandi contro il Decreto Sicurezza

“Lavoriamo con grande impegno nel controllo della città e nel contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti – sottolinea il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi – e interventi come questo dimostrano tutte le capacità dei nostri agenti di Polizia locale. Da queste vicenda emergono anche le contraddizioni del nostro Paese nella gestione “a terra” dell’immigrazione: coloro a cui viene negato l’asilo vengono espulsi dai luoghi di accoglienza - ma non vengono rimpatriati -, e permangono sul territorio senza documenti, senza possibilità quindi di lavorare regolarmente, senz’altra possibilità quindi che vivere di espedienti o di attività illegali; una situazione aggravata dall’abolizione della protezione umanitaria voluta dal decreto sicurezza e dal calo dei già pochi rimpatri. Il progetto dell’Accademia per l’Integrazione, avviato a Bergamo in collaborazione con la Diocesi e Confindustria, nasce proprio dalla consapevolezza della necessità di cambiare il paradigma dell’accoglienza e di promuovere una vera integrazione fondata sul l’apprendimento della lingua italiana, sul lavoro e sul rispetto delle regole. Nel frattempo continueremo a fare il nostro lavoro con impegno, garantendo sicurezza ai nostri concittadini e contrastare ogni tipo di illegalità e soprattutto lo spaccio di droga in città.”

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