Mussolini cittadino onorario, e lo rimane: "La storia non si può cambiare"

il sindaco Maria Luise Polig: «chi vuole revocargli questa “carica” si faccia avanti, con una raccolta firme, una mozione in Consiglio, ma non possiamo cambiare la storia».

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Benito Mussolini cittadino onorario di Pandino. Lo scoprono, dopo Bergamo e Crema, le minoranze. Ma il sindaco Maria Luise Polig (Pd) non intende prendere posizione. «Chi vuole revocargli questa “carica” si faccia avanti, con una raccolta firme, una mozione in Consiglio, ma non possiamo cambiare la storia».

La cittadinanza di Mussolini resta

A portare alla luce la vicenda il consigliere di minoranza Francesca Sau, che ha scovato la delibera di oltre 90 anni fa e l’ha riportata alla luce sulla scia di quanto è accaduto a Crema. Un fatto curioso, del quale molti non erano a conoscenza. La questione per il Comune di Pandino è una: revocare o meno la cittadinanza a Mussolini come ha fatto il sindaco di Crema (sotto esortazione di Rifondazione comunista)? Incredibilmente, maggioranza e minoranze, si ritrovano sulla stessa linea di pensiero.

Sau: "Non avrebbe senso"

«Sicuramente oggi la cittadinanza onoraria non gli verrebbe conferita, ma è morto e modificare lo stato dei fatti dopo 93 anni non ha nessun senso. Chissà in quanti altri archivi di più blasonate città sono "nascosti" documenti analoghi. Sollevare un polverone ora ci pare cosa inutile, altri sono i problemi di Pandino, del Cremasco e dell'Italia intera. La storia è storia, cambiare il passato non è possibile. Noi preferiamo concentrarci sul presente e sul futuro, che sono già sufficientemente impegnativi» ha spiegato Sau.

Il sindaco Polig: "Non possiamo cambiare la storia"

"Non possiamo cambiare la storia"  ha convenuto il primo cittadino. "Sono venuta a conoscenza della cosa dal consigliere di minoranza, che ha postato la delibera scritta a mano sui social. Non penso si possa rimuovere, così, di nostra spontanea volontà la cittadinanza onoraria a Mussolini, perché appunto non possiamo cambiare il passato e quello che è stato, tutti sappiamo cosa è successo al Duce, i fatti lo testimoniano e la nostra costituzione prevede il reato di apologia al Fascismo. Se qualcuno però ritiene che questo sia un insulto per il nostro Comune che lo faccia sapere, con una raccolta firme, una mozione presentata dai gruppi consiliari, che certo comunque, non ci tireremo indietro" ha chiuso il sindaco.

Minoranze sulla stessa linea

Anche Francesco Vanazzi ha detto la sua. «Penso che in paese dovremmo impegnarci a pensare ad altro - ha affermato - Queste sono situazioni che fanno parte della storia, prima viene Pandino con tutte le sue problematiche».

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