i dati

Morti sul lavoro: "investire sulla prevenzione e sulla cultura della sicurezza"

Andando ad analizzare i dati dell’Inail, con specifico riferimento al territorio lombardo, nel periodo gennaio-marzo 2021, sono stati denunciati all’Istituto 23mila e 900 infortuni sul lavoro

Morti sul lavoro: "investire sulla prevenzione e sulla cultura della sicurezza"
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Troppi morti sul lavoro: "E’ necessaria una cultura della prevenzione". A dirlo è Luigi Feliciani, vicepresidente dell’Anmil regionale, che martedì 18 maggio ha tenuto un discorso di fronte al Consiglio regionale in occasione della 31esima Giornata regionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro e malattie professionali.

Il commento

"Credo che quella di oggi sia una iniziativa importante, perché si colloca in un momento storico nel quale il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è tornato prepotentemente alla ribalta – ha detto Feliciani – Infatti in tutto il mondo l’emergenza causata dalla pandemia da Covid-19 ha imposto risposte in materia di lavoro e tutela dei lavoratori attraverso una serie di misure emergenziali".

I dati

Andando ad analizzare i dati dell’Inail, con specifico riferimento al territorio lombardo, nel periodo gennaio-marzo 2021, sono stati denunciati all’Istituto 23mila e 900 infortuni sul lavoro, in calo rispetto agli oltre 25mila rilevati nell’analogo periodo dell’anno precedente (compresi però i primi due mesi pre-Covid del 2020). Quanto invece alle denunce di malattie professionali facenti riferimento allo stesso periodo in analisi, queste sono state in totale 687, anch’esse in calo rispetto alle 852 dello scorso anno. In aumento invece le denunce di infortunio con esito mortale pervenute all’Inail nel primo trimestre del 2021: sono state 27. Nello stesso periodo del 2020 erano 21. "I tragici eventi in Lombardia di questi ultimi giorni ci fanno comprendere che non si fa ancora abbastanza per combattere la piaga degli infortuni sul lavoro – ha proseguito – L’Anmil ritiene che oggi più che mai la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro debba unire e bilanciare valori fondamentali per la dignità umana: il diritto alla salute, il diritto alla vita e il diritto al lavoro".

"Necessaria una cultura della sicurezza"

La risposta normativa, secondo Feliciani, non sembra però ancora del tutto efficace: bisogna completare l’opera soprattutto sul fronte della prevenzione. A distanza di oltre 13 anni dall’entrata in vigore del Testo Unico Sicurezza, infatti, sono ancora una ventina i provvedimenti da attuare e alcuni riguardano materie di grande rilievo. E’ necessario concretizzare gli impegni che saranno presi in sede di "Commissione Consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro", riunitasi nella sua nuova composizione lo scorso 8 febbraio 2021. In questa importante Commissione il nostro primo grande obiettivo sarà certamente il completamento dell’attuazione del Testo Unico ma cercheremo inoltre di affrontare il tema delle malattie professionali – ha aggiunto Feliciani – Rimane poi un grande problema di natura culturale, collegato alla necessità di diffondere al meglio i contenuti di norme complesse in un mercato del lavoro molto frammentato e in continua evoluzione. È fondamentale investire in un lavoro sempre più sicuro, in un’ottica in cui la formazione svolga un ruolo strategico. Negli ultimi anni abbiamo intensificato il nostro impegno nel campo della formazione in materia di sicurezza sul lavoro, anche attraverso l’impiego in aula della testimonianza diretta dei nostri associati. Infatti crediamo vivamente nel valore della testimonianza, perché il racconto della persona che ha subìto un infortunio può veicolare il messaggio in maniera più incisiva".

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