Medico, infermiere, cappellano: la delegazione dell'ospedale di Treviglio in visita al Papa
Con loro c'era anche don Angelo Rossi, membro del consiglio d'amministrazione della Fondazione Caimi e Roberto Allevi, medico rianimatore dell'ospedale di Treviglio.
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Il Papa ha incontrato ieri, sabato 20 giugno, medici, infermieri e operatori sanitari della Lombardia, la regione che ha sofferto maggiormente la pandemia. Con loro c'era anche don Angelo Rossi, membro del consiglio d'amministrazione della Fondazione Caimi di Vailate e cappellano dell'ospedale di Treviglio, Roberto Allevi, di Misano, medico rianimatore dell'ospedale di Treviglio, e Davide Cagna, infermiere del DPSS e dell'unità di crisi a Treviglio.
Delegazione dalla Bassa e dal Cremasco
Era la prima udienza pubblica dopo il lockdown per Papa Francesco, quella di ieri. Il Pontefice ha incontrato una cinquantina di operatori sanitari. Presenti anche i vescovi di Bergamo, Brescia, Cremona, Crema e Lodi, accompagnati dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini e dal presidente di Regione, Attilio Fontana. Con loro c'era anche una delegazione dalla Bassa.
Le parole del papa
«I pazienti hanno sentito spesso di avere accanto a sé degli “angeli”, che li hanno aiutati a recuperare la salute e, nello stesso tempo, li hanno consolati, sostenuti, e a volte accompagnati fino alle soglie dell’incontro finale con il Signore - ha detto francesco riferendosi agli operatori sanitari - Siete stati una delle colonne portanti dell’intero Paese. A voi qui presenti e ai vostri colleghi di tutta Italia vanno la mia stima e il mio grazie sincero, e so bene di interpretare i sentimenti di tutti», ha affermato Jorge Mario Bergoglio.«tutto il clero italiano che ha dato prova di coraggio e di amore alla gente».
Sei vescovi lombardi
Ad accompagnare il vescovo Francesco Beschi, a rappresentare il dramma di Bergamo c’erano anche il parroco di Alzano Lombardo don Filippo Tomaselli, il parroco di Nembro, don Antonio Guarnieri (con il loro carico di lutti) e don Luigi Paris, delegato vescovile per la formazione permanente del clero, che ha portato al Papa il pesante fardello dei 25 sacerdoti morti per Covid. Tra i medici c’era Massimiliano De Vecchi, del Pronto Soccorso del Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Dal Papa ha ricevuto la benedizione per il papà scomparso a causa del Coronavirus.
"Mi ha molto commosso – racconta a Vatican News – perché è stato un gesto di vicinanza importante. Il Papa ci ha ricordato che in mezzo a tanto dolore, alla tanta sofferenza ci sono stati numerosi gesti di vicinanza di solidarietà e non dobbiamo dimenticarci di questo, ma farne tesoro per il futuro". Di gesti il dottor De Vecchi ne ha visti molti durante l’emergenza, ma ne ricorda uno in particolare, quello di Luigi, un paziente anziano che aveva come ultimo desiderio quello di rivedere il figlio. "Abbiamo trovato una modalità per permettere loro di incontrarsi quando Luigi è stato trasferito dal pronto soccorso al reparto. In quei pochi minuti di passaggio nel corridoio si sono salutati definitivamente e devo dire che assistere a questo incontro è stato veramente straziante".