Martinengo

Maria Elisabetta Mazza, la (quasi) beata di Martinengo

La comunità di Martinengo celebra una delle sue più grandi educatrici al centro di una causa di beatificazione.

Maria Elisabetta Mazza, la (quasi) beata di Martinengo
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La comunità di Martinengo celebra una delle sue più grandi educatrici: Maria Elisabetta Mazza, al centro di una causa di beatificazione. Non si può ancora ufficialmente definire «beata», anche se il processo che deve verificare se ci sono le condizioni per farlo è stato avviato da qualche anno a questa parte, ma la martinenghese è da sempre nel cuore dei suoi concittadini. La città potrà "riscoprirla", in qualche modo, grazie ad un evento organizzato dal Centro Studi Martinengo, che ha organizzato  nell'aula magna dell'oratorio parrocchiale  un incontro volto a riscoprire la sua importante figura storica.

Ad intervenire, alle 20.45, saranno Pasquale Busetti, presidente del Centro Studi Martinengo, monsignor Vittorio Bonati, parroco di Martinengo, Maria Grazia Rodigari, Direttrice delle Piccole Apostole della Scuola Cristiana e Roberto Alborghetti, giornalista e autore di testi su Maria Elisabetta Mazza.

Una grande educatrice, al centro di una causa di beatificazione

Ma perché Mazza è stata così importante per la comunità martinenghese? Mazza fu una grande educatrice. Nacque e visse a Martinengo, e attualmente è al centro di una Causa di Beatificazione che ne sta riconoscendo le intuizioni in campo sociale e culturale, nonché la sua profonda spiritualità. Il campo privilegiato della sua attività fu l'ambiente scolastico. Nel 2017 è stata dichiarata da Papa Francesco come «venerabile», in seguito ad un’inchiesta Diocesana, grazie alla quale furono raccolte le prove documentali e vennero escussi ottantadue testi, di cui tredici "ex officio".

Una vita dedicata agli altri

Quella di Maria Elisabetta Mazza fu una vita dedicata agli altri. Mazza nacque nella città bergamasca il 21 gennaio 1886, fu insegnante elementare dal 1911 e ricoprì un ruolo dirigenziale in seno all'associazione magistrale cattolica Nicolò Tommaseo, che contribuì a far risorgere nel primo dopoguerra. In tale periodo contribuì anche a dare impulso ad istituzioni quali il patronato e la mutualità scolastica; progettò una nuova istituzione religiosa di maestre, che chiamò Congregazione delle piccole apostoliche della scuola cattolica, attraverso la quale si proponeva di operare in profondità nella società, soprattutto nel campo della scuola, a favore della gioventù.
Nel secondo dopoguerra il suo fervore educativo trovò nuovi campi dove potersi dispiegare. In particolare appoggiò la rinascita della soppressa «Nicolò Tommaseo», che prese il nome di Associazione Italiana Maestri Cattolici, e gestì le colonie di Camogli, Riccione e Cesenatico della Solidarietà Nazionale, del Patronato Scolastico e del Centro italiano femminile. E fu proprio di ritorno dalla colonia marina di Cesenatico, che nel 1950 il suo fisico, spossato dai lungi anni di lotte, cedette. Maria Elisabetta Mazza, circondata dalle sue piccole apostole, si spense il 29 agosto a Bergamo.

"Come noto, con decreto del 7 luglio 2017, Papa Francesco ha riconosciuto le  virtù eroiche  della Serva di Dio Maria Elisabetta Mazza, e ne ha dichiarata la venerabilità, accelerando così la Causa di Beatificazione – ha commentato Busetti – Lo stesso don Angelo Giuseppe Roncalli, San Giovanni XXIII, la ebbe al suo fianco nel corso di esperienze ed iniziative che coinvolsero la Diocesi bergamasca nel primo scorcio del Novecento".

"In una società profondamente cambiata rispetto al tempo in cui Bettina Mazza operò  e in un'epoca dominata e segnata dalla tecnologia, ma anche dalla crisi del senso della comunicazione e dalla perdurante emergenza educativa, la maestra Maria Elisabetta Mazza si conferma come esempio di grande attualità, per l'originalità delle idee e delle esperienze – hanno commentato gli organizzatori dell'evento - Una testimonianza, la sua, di grande valore ed efficacia anche e soprattutto nella società dei social e delle relazioni digitali. Sarà proprio questo il filo conduttore dell'incontro del 14 ottobre, articolato sul tema: "Maria Elisabetta Mazza: l'attualità del messaggio nella società di Internet".

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