Bergamo Est

Macchinari e kit di protezione innovativi grazie al Rotary Distretto 2042

Termo scanner, triage Covid e innovativi kit di protezione per aiutare i sanitari a evitare il contagio e la diffusione del virus in ospedale.

Macchinari e kit di protezione innovativi grazie al Rotary Distretto 2042
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Il coinvolgimento del Rotary Distretto 2042 nel fornire assistenza alle strutture sanitarie delle provincia di Bergamo continua a portare nuovi, grandi risultati. Grazie alla generosità di numerosi sponsor che credono nel progetto distrettuale e ai molti soci che nei diversi Club sono in prima linea nel raccogliere le richieste di ospedali, ATS, strutture di soccorso e socio-assistenziali del territorio, la continua ricerca e consegna di materiale sanitario prosegue con successo.

Donazioni anche all'Asst Bergamo Ovest

Nell’ultima settimana, 1.000 camici usa e getta sono stati consegnati all’Ospedale da campo degli alpini a Bergamo, all’ASST Bergamo Ovest e alla Fondazione Bosis, mentre 10mila mascherine chirurgiche, acquistate grazie alla generosa sponsorizzazione di Itema Group, sono state recapitate al Comune di Bergamo. Su richiesta dell’ATS di Bergamo, grazie alla disponibilità offerta a titolo gratuito da Daniele Lo Sasso, socio del Rotary Club Bergamo Ovest, Presidente e AD di Sidip srl (società specializzata in opere di pulizie e sanificazioni), è partito il servizio di ritiro a domicilio di saturimetri e concentratori di ossigeno nelle case di oltre 500 pazienti guariti. Un furgone appositamente allestito con personale specializzato può raggiungere ogni angolo della provincia di Bergamo per prendere in consegna gli apparecchi, procedere alla loro sanificazione, chiuderli in involucri sterili e occuparsi poi della riconsegna presso la sede dell’ATS.

Nuove tecnologie in arrivo

Ma un’altra importante operazione su Bergamo sta per concretizzarsi: grazie ai fondi messi a disposizione da alcuni donatori, il Distretto 2042 è riuscito nell’acquisto di un innovativo sistema di videoscopia delle vie aeree che sarà consegnato a breve al reparto di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. L’Ospedale bergamasco è inoltre da poco protagonista di un’altra ambiziosa iniziativa coordinata da Renato Vico, Presidente Rotary Club Bergamo Hospital 1 GXXIII, d'intesa con la Direzione dell'Ospedale. Si tratta del progetto Frontline, Notizie dal Fronte: 12 video divulgativi, realizzati direttamente all'interno dei reparti, che vedono protagonisti i medici coinvolti nell'emergenza Covid.

“Per ora abbiamo girato i primi 5 video, gli altri sono attualmente in fase di realizzazione e montaggio- commenta Vico - L’obiettivo è diffonderli il più possibile non solo a livello nazionale, ma internazionale. Attraverso questi brevi filmati, i diversi operatori dell'Ospedale di Bergamo mettono in evidenza alcuni aspetti della loro attività professionale durante l'emergenza delle ultime settimane, a beneficio di altri operatori di strutture ospedaliere che si trovino ad affrontare lo stesso tipo di criticità”.

Anche a Como e Varese

Sempre nell’ultima settimana, 30mila mascherine chirurgiche sono arrivate in deposito a Como. Diecimila sono state consegnate al Comune di Como, mentre le restanti sono state distribuite ai piccoli Comuni della Provincia bergamasca e al Comune di Varese. Anche l’Ospedale San Gerardo di Monza, dopo la donazione di 10.000 mascherine FFP2 e 10.000 mascherine chirurgiche, ha ricevuto 80 tute protettive per il reparto di Terapia Intensiva Generale.

Nuovi kit innovativi a Seriate

Ma l’azione del Distretto 2042 non si ferma qui e va oltre per soddisfare in modo ancor più efficace le esigenze dei grandi ospedali lombardi che lottano con il contenimento del virus e la sicurezza di pazienti e operatori sanitari. Ora, grazie all’attivazione di un Global Grant nazionale che ha coinvolto anche Rotary Club Americani e Giapponesi, l’ATS Bergamo est, l’Ospedale San Gerardo di Monza e l’ATS Varese sono tra le 28 strutture italiane che potranno ricevere dei kit di tecnologia innovativa in grado di minimizzare il rischio di infezione degli operatori e favorire l’interruzione della catena di infezione.

Spiega il progetto il Governatore del Rotary Distretto 2042, Giuseppe Navarini: “Partiremo con l’installazione di due gate termo scanner per ciascun ospedale, capaci di rilevare istantaneamente la presenza di febbre, uno dei sintomi chiave nell’individuazione di pazienti potenzialmente affetti da Covid-19".

Questo intervento, che rappresenta la prima e forse più semplice azione di contenimento dell’infezione, permetterà alle strutture ospedaliere coinvolte di convogliare al meglio il flusso dei pazienti che accedono al PS e all’Ospedale anche in qualità di visitatori.

"Per poter creare un percorso sicuro per il paziente e il personale medico, è inoltre prevista l’installazione per ogni ospedale selezionato di una Covid Triage Unit, cabine isolate ove, anche grazie ad una piattaforma di rete medica, sarà possibile creare una connessione con un team di medici specializzati e la possibilità di eseguire l'auscultazione e il rilevamento di altri parametri, così come il tampone faringeo, in totale e completa sicurezza. A seconda delle esigenze, sarà possibile rimuovere il tablet dalla cabina per realizzare la tele-visita da qualsiasi altra parte del Centro senza alcun rischio per il medico. In più, nel caso in cui un paziente si trovi in condizioni di dover essere ricoverato in ospedale, è necessario creare un percorso diretto e dedicato al reparto senza alcuna possibilità o rischio di contaminazione con altri operatori o pazienti presenti nell’area. Per garantire ciò, forniremo una barella per il trasporto del paziente infetto, o sospetto tale, in alto bio-contenimento. Tali barelle sono presidi a tecnologia avanzata creati appositamente per proteggere l’operatore dall’esposizione ad agenti infettivi e possono essere utilizzate anche per il trasporto del paziente infetto in ambulanza o in elicottero-aereo".

Siamo certi che questi kit saranno di grande aiuto alle strutture selezionate, soprattutto in caso di riaccensione pandemica, rischio che si sta rivelando reale; tra l’altro si tratta di tecnologie che rimarranno a disposizione dei presidi ospedalieri al di là dell’emergenza Coronavirus. Possiamo quindi dirci orgogliosi di questo importante progetto, non vediamo l’ora di portarlo a termine.”

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