L'ultimo saluto a Valentina Fontana: "La morte non è niente"

Un'altra giovane vita spezzata dalla malattia nella Bassa, dopo l'addio a Leo Ghilardi.

L'ultimo saluto a Valentina Fontana: "La morte non è niente"
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Una folla triste ha dato stamattina l'estremo saluto a Valentina Fontana, la  calvenzanese morta mercoledì, trentenne, dopo una lunga battaglia contro la malattia durata undici anni.

I funerali a Calvenzano

A pochi giorni dall'addio a Leonardo Ghilardi, 20 anni, morto per un sarcoma, la Bassa piange un'altra giovane vita spezzata dalla malattia.  Trent'anni vissuti con il sorriso nonostante un destino spietato, Valentina era molto conosciuta in paese.

addio a Valentina
Calvenzano addio a Valentina Fontana

Il saluto del sindaco Ferla

“Sapevo che Valentina era malata da tempo, anni, ma da cristiano c’è sempre la speranza che qualcosa possa succedere. Una luce di speranza c’era sempre e, invece, il destino, drammatico, ci ha strappato una ragazza ancora giovane… – ha raccontato il primo cittadino Fabio Ferla, amico di famiglia - Valentina me la ricordo sempre con il sorriso. Una ragazza spiritosa, timida per certi aspetti, ma allo stesso tempo estroversa. Una ragazza positiva, già matura per la sua età che lascia ricordi positivi in tutti quelli che la conoscevano e le volevano bene”.

Una poesia dalle amiche: "La morte non è niente"

Il sindaco ha partecipato alla funzione come lettore stamattina. Il parroco don Franco Sudati nell'omelia funebre ha invece parlato di risurrezione e della nuova vita di Valentina. Un tema ripreso alla fine della cerimonia anche da alcune amiche della ragazza, che hanno letto la poesia "La morte non è niente" di Henry Scott Holland.

"La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.

Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace".

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