I dati

L'Istat conferma: mortalità alle stelle nel marzo di Covid-19

Nei primi 21 giorni di marzo al Nord i decessi sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-19. Lo conferma anche l'Istat

L'Istat conferma: mortalità alle stelle nel marzo di Covid-19
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Nei primi 21 giorni di marzo al Nord i decessi sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-19. Lo conferma anche l'Istat, dopo che per giorni tutti gli Amministratori locali della provincia - a Bergamo e hinterland soprattutto ma anche nella Bassa - hanno sostenuto che il numero di decessi "reali" nell'era di Covid è molto maggiore rispetto ai dati dei morti effettivamente testati per Coronavirus.

Decessi mediamente quadruplicati

Il dato emerge dalla nota esplicativa dell'Istat che accompagna i dati sulla mortalità in Italia, spiega Ansa. L'analisi tiene conto di 1.084 comuni. In Bergamasca, i decessi sono quasi quadruplicati "passando da una media di 91 casi nel 2015-2019 a 398 nel 2020". "Incrementi della stessa intensità, quando non superiori interessano la maggior parte dei Comuni della provincia bergamasca".

I dati nella tabella sono stati pubblicati dall'Istat oggi e sono relativi ai primi 21 giorni di entrambi i mesi.

MARZO 2019 MARZO 2020 INCREMENTO %
Calcio 10 32 220
Calvenzano 0 32 *
Caravaggio 12 80 566,7
Casirate d'Adda 10 20 100
Castel Rozzone 2 6 200
Ciserano 8 20 150
Cividate al Piano 8 30 275
Fara Gera d'Adda 6 24 300
Ghisalba 4 26 550
Misano di Gera d'Adda 0 12 *
Mozzanica 6 12 100
Palosco 14 48 243
Romano di Lombardia 20 126 530
Treviglio 34 138 306
Verdellino 16 18 12,5
Verdello 6 34 467
Zanica 4 40 900

*incremento % non calcolabile

Treviglio, Romano, Caravaggio: i dati

Nella Bassa, in particolare, il Giornale di Treviglio aveva confrontato settimana scorsa i numeri dei decessi registrati nelle Anagrafi dei Comuni più popolosi, a mese ancora non concluso,  con quelli dell'Istat dell'intero marzo 2019.

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Treviglio, dati alla mano, nella tragedia è uno dei Comuni proporzionalmente meno colpiti, anche se il numero assoluto è comunque spaventoso. Se si comprende anche l'ospedale e la casa di riposo, erano stati infatti 215 i decessi in città questo mese (dati al 25). A febbraio erano stati 74 e a gennaio 82. Circa un terzo, mediamente, sono quelli residenti in città. I decessi di trevigliesi dovrebbero quindi attestarsi attorno alla settantina in poco più di venti giorni, contro un dato Istat del marzo 2019 che riportava l'anno scorso 26 morti. Sono quasi triplicati, insomma.

Peggiore la situazione nel resto della Bassa. Tra i centri maggiori, a Caravaggio si sono superati i 50 morti nei primi giorni di marzo, contro i 14 dell'intero marzo 2019.  Sono diventati 80, al 21. Da un calcolo del sindaco, che ha estrapolato la media dei decessi per mese negli ultimi 5 anni, la mortalità di questo marzo funesto è di almeno 5 volte superiore al "normale". Un calcolo che cozza contro i dati di Ats secondo cui i deceduti per Covid a Caravaggio sarebbero soltanto nello stesso periodo sette. “Non voglio dire che tutti i decessi che abbiamo avuto siano imputabili al Covid ma sicuramente i numeri di Ats, e i numeri che di conseguenza vediamo al telegiornale, sono molto più bassi rispetto al dato reale” ha concluso il primo cittadino.

Anche a Brignano la situazione è seria: si sono contati 14 morti in tre settimane (ed erano 5 nel marzo 2019). A Cologno sono stati 29 (solo 7 a marzo, un anno fa). Nella Bassa orientale, i conti sono ancora più impietosi.

Nella piccola Covo, siamo passati da 4 decessi nel 2019 a oltre 28. Anche a Ghisalba: 24 morti contro i 4 dell'anno scorso. E poi Martinengo, che con 60 decessi in poche settimane quando  erano stati, a marzo 2019, 8.

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