Caravaggio

L'esposto e i controlli: chiuso il "campo volo" di Tano

Nozari: "Da tempo ci sono screzi all’interno della “Scuola volo Caravaggio”, ci stavamo adeguando alle normative ma per me si possono anche piantare patate".

L'esposto e i controlli: chiuso il "campo volo" di Tano
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Esposto in Comune contro il campo volo in via Bariano, a Caravaggio, scattano i controlli e la chiusura. Il proprietario dell’area, Gaetano Nodari, alza le braccia: "Da tempo ci sono screzi all’interno della “Scuola volo Caravaggio”, ci stavamo adeguando alle normative ma per me si possono anche piantare patate".

"Scuola volo Caravaggio"

Una bella gatta da pelare per il vulcanico titolare della "Cascina Reina", sui cui terreni sorge il campo volo nato nel 2007, dove atterrano ultraleggeri e biposto. A gestirlo è l’associazione sportiva dilettantistica, con un regolare contratto d’affitto. L’attività si è sviluppata ed è diventata un punto di riferimento per gli appassionati. Nell’area sono presenti una serie di edifici che, dopo i sopralluoghi dei carabinieri forestali di Curno e della Polizia locale, che sono giunti sul posto il primo agosto, mentre il 4 è stata la volta dei tecnici comunali, sono risultati abusivi.

Dalla relazione di questi ultimi si evince "che presso l’area a destinazione agricola sono state realizzate, in assenza di permesso di costruire tre hangar per ricovero velivoli e manutenzione, uno per manutenzione velivoli, uno per ricovero velivoli, un container dove ha sede un laboratorio di carteggiatura di parti di velivoli e deposito materiale, un deposito carburante, una guardiola, tre ex hangar".

Chiuso il campo volo

Il campo volo è quindi stato chiuso. Via social la scuola ha spiegato così la situazione ai piloti degli aerei ospitati nel campo.

"Sono in corso accertamenti sulla proprietà che non comportano responsabilità della “Scuola volo Caravaggio”, che continuerà le sue attività, anche perché le nostre sedi sono sull’aeroporto di Cremona e su Aviosuperficie Isolone”".

A sbrogliare la matassa resta Nodari.

"Quando il campo è nato non c’era nulla di illegale, alcune erano strutture agricole ma col tempo le normative cambiano - ha spiegato - una decina di anni fa ho deciso di darlo in gestione all’associazione sportiva, che paga l’affitto. Il guaio è che da tempo tra i diversi membri non corre buon sangue e, proprio adesso che mi stavo muovendo per regolarizzare le strutture vecchie, visto che la Protezione civile di Bergamo è interessata a inserire il campo nella sua rete, le cose sono precipitate e qualcuno ha presentato un esposto. Lì per lì mi sono arrabbiato e ho detto che per me si può anche levare tutto e piantare patate ma sarebbe un peccato: oltre agli amanti del volo il campo è usato anche dalle Forze dell’ordine".

Una realtà che qualifica la città e che sarebbe un peccato perdere.

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