Pandino

Latitante per truffa finisce in carcere 16 anni dopo a Pandino

Probabilmente pensava che, sedici anni dopo, l'avesse fatta franca. Invece no: quella truffa ordita nel 2007, quando vendette una "play station" fantasma, gli è costata cara

Latitante per truffa finisce in carcere 16 anni dopo a Pandino
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Probabilmente pensava che, sedici anni dopo, l'avesse fatta franca. Invece no: quella truffa ordita nel 2007, quando vendette una "play station" fantasma online, gli è costata ieri, lunedì 28 agosto, l'apertura delle porte del carcere. Protagonista, un uomo di 53 anni, pregiudicato e residente all'epoca in provincia di Bergamo.

Truffa, la  condanna definitiva

Tutto è cominciato, appunto, nel novembre 2007. L'uomo, all'epoca 37enne, aveva messo in vendita per duecento euro una consolle per videogiochi alla cifra di 200 euro, ma quando un acquirente - da Viterbo - gli bonificò la somma pattuita tramite postepay, il bergamasco non gliela aveva spedito e, anzi, si era reso irrintracciabile. Di più: aveva disabilitato i numeri di telefono forniti all'acquirente.
Il viterbese tuttavia non si era dato per vinto e aveva denunciato il fatto ai carabinieri, che hanno cominciato le indagini. Che in poco tempo avevano inchiodato il bergamasco, nel frattempo trasferitosi in provincia di Lodi. Nel nel 2013 era intervenuta la condanna a dieci mesi di reclusione da parte del giudice del Tribunale di Bergamo e nel 2016 era divenuta irrevocabile.

Latitante da due anni

Nel 2021 a Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo aveva quindi emesso un ordine di carcerazione nei confronti del truffatore, ma l’uomo era ancora irreperibile. E nei successivi due anni ha continuato a tenersi ben lontano da controlli di polizia che potessero smascherarlo.

La sua fuga, tuttavia, è finita ieri: è stato individuato e arrestato dai carabinieri di Pandino a seguito di specifici controlli che vengono eseguiti sul territorio e presso gli uffici pubblici. A tradirlo sono stati gli accertamenti presso l’ufficio demografico e anagrafe del Comune di Pandino, che hanno acquisito gli elenchi di chi aveva ottenuto la residenza per effettuare le opportune verifiche e capire chi era giunto a vivere nel Comune. Da un rapido controllo tramite le banche dati in uso è saltato fuori il provvedimento di carcerazione che aveva a carico per la condanna per truffa. A quel punto, si sono presentati a casa sua e lo hanno identificato, verificando che era proprio il ricercato. Di conseguenza, lo hanno arrestato e accompagnato al carcere di Lodi.

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