Economia

L'allarme Ascom Bergamo: il lockdown costerà 2,2 miliardi di euro, 49mila posti di lavoro a rischio

Nel Terziario il 70% delle aziende ridurrà o ha già ridotto il personale.

L'allarme Ascom Bergamo: il lockdown costerà 2,2 miliardi di euro, 49mila posti di lavoro a rischio
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La sospensione delle attività per il lockdown potrebbe costare carissima: con un calo previsto del -11% nel fatturato, in provincia di Bergamo andranno in fumo 2,2 miliardi solo nel settore terziario. E a rischio  potrebbero esserci 49mila posti di lavoro tra commercio, turismo e servizi. Sono questi i numeri, drammatici, di uno studio pubblicato da Format Reserch - Ascom Confcommercio Bergamo.  L’osservatorio analizza l’impatto della crisi sulle principali determinanti dell’economia del territorio: dal livello dei ricavi delle imprese al fabbisogno finanziario delle stesse, passando per il rapporto con le banche.

Rischiano di scomparire tra le 8 e le 15mila imprese

" Nel primo trimestre 2020 si è assistito ad un deterioramento del tessuto imprenditoriale del terziario nella provincia di Bergamo, dovuto in prevalenza al calo delle imprese nuove iscritte. Nel 2020 rischiano di scomparire tra 8 mila e 15 mila imprese del terziario" spiegano gli estensori dello studio. "l clima di fiducia è crollato e le imprese del terziario sono consapevoli delle enormi difficoltà che si troveranno ad affrontare. Il crollo, come del resto l'impatto dell'emergenza sanitaria, è molto più elevato rispetto al dato del terziario nazionale".

Consumi: -31% a marzo

Per quanto riguarda i consumi, il mese di marzo ha messo in evidenza un calo pari al -31,7% rispetto al marzo del 2019. I consumi fuori casa hanno subito una contrazione pari a -69,5%.

La possibilità da parte delle imprese di ricorrere agli ammortizzatori sociali ha mitigato nei primi mesi dell’anno l’impatto dell’emergenza sul fronte occupazionale, ma la previsione per il prossimo trimestre tuttavia è estremamente negativa - continua Ascom commentando lo studio - A Bergamo il 47% delle imprese del terziario sono state costrette alla chiusura e con esse oltre 65 mila lavoratori. Le difficoltà maggiormente incontrate dalle imprese a seguito dell’emergenza sanitaria sono state in prevalenza: il rispetto delle spese incomprimibili, gli oneri contributivi e la logistica". Il 70% delle aziende ridurrà o ha già ridotto il personale, il 63% ha già adottato o adotterà la Cig e altri ammortizzatori sociali.

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