Da Bergamo a Gorgonzola

La transumanza "in lutto" passa dalla Bassa FOTO

Ecco le immagini del passaggio dei bovini da Canonica.

La transumanza "in lutto" passa dalla Bassa FOTO
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E' passata anche dalla Bassa, mercoledì, la rievocazione storica della transumanza bovina. Ma quest'anno, le mandrie di bovini che percorreranno a piedi il percorso dalla Val Brembana a Gorgonzola, non porterà con sé l'allegro suono dei campanacci: attraverseranno la pianura in silenzio, in segno di lutto per la provincia martoriata dal Coronavirus.

La transumanza fa tappa a Canonica

La rievocazione è partita alle 10 da Bergamo (in via Baioni). Dalle Valli alla Martesana, un’importante area di sosta e di svernamento. Le tappe di questa rievocazione storica sono state Dalmine, Canonica, Cassano, Brembate, Groppello, Inzago e infine Gorgonzola, meta finale che si raggiungerà, domani, 3 ottobre.

Ecco le immagini del passaggio a Canonica:

Transumanza
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Transumanza
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La storia

Il fenomeno della transumanza bovina si è sviluppato tra il XVI secolo e la seconda metà del secolo scorso e ha interessato moltissime località, ma la val Brembana e la Martesana sono emblematiche come aree di origine e di svernamento dei "bergamì". Durante lo svernamento, i bergamini si dedicavano prettamente alla produzione casearia, che ha portato al successo lo “stracchino di Gorgonzola”, frutto della loro arte e della capacità imprenditoriali dei Serbelloni. Nella Martesana, infatti, nacque nei primi del Novecento l’industria casearia italiana.

Venticinque bovini

La partenza da Bergamo vuole richiamare quello che è stato l’uso, fino agli anni ‘60, di passare in città da parte di chi si recava in val Brembana. La mandria è composta da venticinque bovini da latte, un asino maschio, un cavallo someggiato e infine vi saranno due tipici carri a due ruote telonati trainati da cavalli.

L’abbigliamento del personale è ispirato alle immagini storiche di un secolo fa. Per l’occasione è stato realizzato l’originale “Ol capèl di bergamì”, ispirato a modelli che per secoli hanno portato i bergamini, che potrà essere acquistato nei mercatini che verranno allestiti a ogni tappa. In serata è stato proiettato il film “Carlino l’ultimo bergamino” prodotto dal Centro Studi Valle Imagna e l’allestimento della mostra Bergamini 600 anni di storia e presentata in forma teatralizzata (interpretata dal Giopì e dalla Margì e da Marino Zerbin). Presso ogni tappa è stata organizzata la distribuzione di polenta di mais antichi bergamaschi, stracchino artigianale all’antica, casoncelli di sant’Alessandro, scarpinocc di Parre. Il tutto accompagnato da Valcalepio doc.

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