Treviglio

La piscina di Treviglio è in difficoltà, il Comune corre in aiuto e si accolla le spese per l'acqua

Mentre a Romano la struttura chiuderà i battenti sotto il peso dei rincari energetici, a Treviglio l'Amministrazione ha deciso di mettere mano al portafogli...

La piscina di Treviglio è in difficoltà, il Comune corre in aiuto e si accolla le spese per l'acqua
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Il Comune di Treviglio corre in aiuto del gestore della piscina per sostenere i danni causati dal Covid e dalla recente crisi energetica. Ma anche per evitare di accollarsi il debito qualora la società chiudesse i battenti (come sta succedendo a Romano di Lombardia, ndr). Il Consiglio di martedì sera è stato quindi chiamato ad approvare il Piano economico finanziario di riequilibrio e l’estensione della garanzia fidejussoria.

Covid e caro energia, la piscina è in difficoltà

Il contratto tra Amministrazione e "Project Sport" risale al 2008, quando la Giunta guidata dal sindaco Ariella Borghi approvò un project financing che prevedeva la realizzazione di due nuove vasche (una grande e una per bambini) con tetto apribile per la stagione estiva e di un’area fitness e la concessione dell’impianto per 25 anni (poi prolungata di due anni nel 2014 dalla Giunta di Beppe Pezzoni) al gestore. Quest’ultimo, per finanziare l’intervento, accese un mutuo di 4 milioni con il Credito Sportivo, con il Comune a fare da garante con una fidejussione.

Bollette triplicate

Tra alti e bassi si è arrivati al 2020, quando il Covid-19 ha sconvolto il mondo. Le varie chiusure, da febbraio 2020 a giugno 2021, hanno infatti ridotto gli introiti e sin da subito il gestore ha chiesto al Comune di rivedere il Piano economico finanziario. E’ stato quindi formato un tavolo tecnico per elaborare un percorso vantaggioso per entrambe le parti. Come spiegato in Aula dal responsabile dell’Ufficio Tecnico Bruno Cirant, nell’ottobre del 2021 il Comune ha stanziato un contributo di 120 mila euro. Poi, nel dicembre dello stesso anno, si era pervenuti un accordo. Che è però diventato inattuabile alla luce della crisi energetica che ha investito l’Europa. La piscina si è infatti trovata, da un mese all’altro, a pagare bollette più che triplicate, da 12 a 40 mila euro.

Il Comune in aiuto al gestore

Da qui la decisione di attuare ulteriori modifiche al Piano finanziario. In primis verrà prorogata la concessione di ulteriori cinque anni, quindi sino al 2040. L’Amministrazione si è poi resa disponibile, già dal prossimo 1 ottobre, a farsi carico delle spese per l’acqua, sino a un massimo di 25 mila euro annui.

"Al momento il gestore ne spende 42 mila, ma il costo per noi è dimezzato", ha sottolineato Cirant. A "compensazione", il gestore ridurrà dell’1% il suo utile previsto dal contratto e darà un contributo annuale di 23 mila euro (monetario e in corsi) alle associazioni.

"E’ interesse di tutti far sì che la piscina resti aperta - ha concluso Cirant - anche perché, e lo dico per esperienza, se chiudi un impianto di questo tipo poi non lo riapri più se non dopo interventi costosi".

Le perplessità della minoranza

Il Piano di riequilibrio non ha però convinto i consiglieri del Partito Democratico. Sia Laura Rossoni che la capogruppo Matilde Tura hanno infatti espresso perplessità basandosi sul parere di Katiuscia Bugatti, dell’avvocatura civica, che avrebbe sollevato criticità sull’operazione.

"Noi oggi mettiamo una toppa su eventi del 2020, ma già adesso le famiglie si stanno confrontando con altra emergenza - ha sottolineato Tura - Preoccupano le tempistiche dilazionate legate al piano e non si tiene conto di problemi che potrebbero sorgere. Non abbiamo certezze su tariffe, qualità e pulizia. Aspetti che non ci lasciano tranquilli".

"Noi potremmo anche non deliberare - ha replicato il sindaco Juri Imeri - ma se la piscina salta noi subentriamo nel mutuo. E se poi non troviamo subito un altro gestore, c’è il rischio che se la chiudiamo per troppo tempo impianti si deteriorano. Non stiamo mettendo una toppa sul 2020, su cui già intervenuti. Non stiamo facendo un salto nel vuoto, credo sia la soluzione migliore".

Botta e riposta tra Giussani e Tura

Matilde Tura è stata poi protagonista di un battibecco con il capogruppo leghista Franco Giussani. Quest’ultimo è infatti intervenuto lodando l’operato di coloro che hanno lavorato all’operazione e addossando la responsabilità della situazione alla Giunta Borghi, che avrebbe approvato un project financing inadeguato. La capogruppo del Pd.

"Non comprendo queste dichiarazioni del consigliere Giussani, ma le giustifico perché capisco che in questi giorni abbia qualche mal di pancia - ha ironizzato Tura, riferendosi probabilmente alla campagna elettorale per le Politiche del 25 settembre - Quindi lo perdono, ma questo rancore e questo astio sono totalmente fuori luogo. Queste operazioni nostalgia in cui si parla del 2008 lasciano il tempo che trovano".

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