La medaglia della Vigilia dedicata a don Giuseppe Castellani FOTO

La consegna delle medaglie avverrà, come da tradizione, la Vigilia di Natale.

La medaglia della Vigilia dedicata a don Giuseppe Castellani FOTO
Pubblicato:
Aggiornato:

Saranno dedicate a don Giuseppe Castellani, per tutti don Bepino, le tradizionali medaglie della Vigilia di Romano. Come ogni anno, infatti, l’Amministrazione comunale ha commissionato allo scultore Luigi Oldani la creazione di una medaglia artistica che rappresenta un personaggio romanese o che ha operato nella Città di Romano lasciando un segno indelebile del suo operato. proprio come don Bepino, amato e indimenticato.

La medaglia romanese per don Beppino

Don Giuseppe Castellani Romano
Foto 1 di 2
Don Giuseppe Castellani Romano
Foto 2 di 2

Fondatore, insieme a don Giuseppe Ferrari della Parrocchia di S. Pietro o comunemente detta “Parrocchia dei Cappuccini”, don Beppino che, da tempo, non era più parroco a Romano è rimasto nel cuore dei cittadini romanesi per la sua tenacia, accompagnata da un atteggiamento rispettoso e riservato, nel creare, dal niente, una nuova parrocchia in città. Il 2019 è stato l’anno della sua morte e, nel contempo, l’anno in cui si è giunti all’unità pastorale che vede le due parrocchie cittadine impegnate in un costante lavoro di comunanza, pur nella salvaguardia delle due diverse identità, sotto la guida del nuovo parroco monsignor Paolo Rossi.

La consegna alla Vigilia di Natale

La medaglia verrà presentata domenica 22 dicembre alle 15,45 nella Parrocchia dei Cappuccini, alla presenza della sorella di don Giuseppe, della Giunta comunale, dei consiglieri e della cittadinanza. A seguire si terrà il concerto di Natale del Corpo Civico “G.B. Rubini”. La medaglia verrà consegnata poi, come da tradizione, nella mattinata del 24 dicembre nell’usuale cerimonia in cui si consegnano i premi di studio, le borse di studio e le benemerenze ai cittadini che si sono distinti nel corso dell’anno per particolari motivi.

Una vita per la parrocchia

Nativo di Osio Sopra, viene ordinato sacerdote nel 1954. Il suo primo incarico lo vede impegnato come curato a Cenate Sopra; successivamente è direttore dell’oratorio della Parrocchia delle Grazie in Bergamo. In questo periodo conosce e si avvicina al movimento dei Focolari di Chiara Lubich. Nel 1971, il vescovo Gaddi lo manda a Romano perché si dedichi alla costituzione della nuova parrocchia e alla costruzione della chiesa nella zona a nord della città, i Cappuccini. Si tratta di una vera e propria avventura che condivide con don Giuseppe Ferrari: infatti non vi è nulla, nemmeno l’appartamento per i due sacerdoti, ma con passione e determinazione si arriva in breve tempo alla costruzione della chiesa e della casa parrocchiale, e soprattutto, con il sostegno entusiasta di molti parrocchiani, alla formazione di una comunità. Per nove anni, nonostante i tanti problemi di salute, ricoprirà l’incarico di parroco della Parrocchia di S. Pietro apostolo.
Dopo alcuni anni come direttore dell’Ufficio Pastorale per la Famiglia in diocesi, sarà ancora a Romano, con il delicato compito di cappellano dell’ospedale locale. Il suo nome si lega così ancor di più alla nostra città, che intende, dedicandogli la medaglia commemorativa natalizia, ricordarne la figura altruista e benevola, sempre al servizio del bene della comunità.

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali