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Io, primo vaccinato della Bassa: "Ecco perché dovremmo farlo tutti" INTERVISTA

L'Agenzia italiana del farmaco, ha dato il via libera al vaccino anti-Covid di Pfizer Biontech. Domenica saranno 50 i bergamaschi vaccinati, tra i quali Gianluca Solitro.

Io, primo vaccinato della Bassa: "Ecco perché dovremmo farlo tutti"  INTERVISTA
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La notizia che tutto il Paese aspettava da ormai un anno è arrivata martedì mattina. L'Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha dato il via libera al vaccino anti-Covid di Pfizer Biontech, che sarà quindi distribuito anche in Italia a partire da domenica, 27 dicembre. L'approvazione è arrivata all'indomani dell'ok dell'Ema, l'ente europeo che si occupa di farmaci.

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Il primo vaccinato della Bassa

Domenica, spiega il ministro della Salute Roberto Speranza, comincerà la somministrazione a partire dal personale sanitario e dagli anziani delle Rsa. Circa diecimila vaccini, nel primo giorno, di cui una cinquantina in provincia di Bergamo. E proprio a un sanitario della Bassa andrà una di queste dosi: a Gianluca Solitro, morenghese, presidente dell'ordine degli infermieri di Bergamo e fondatore del poliambulatorio «9Coop» a Romano. Il quale sulla vastissima campagna vaccinale che impegnerà il Sistema sanitario nelle prossime settimane e mesi, ha le idee molto chiare.

Fresco di rielezione al vertice dell'Opi (Ordine delle professioni infermieristiche) di Bergamo, Solitro sarà probabilmente l'unico sanitario della Bassa coinvolto nel «primo giro». Insieme a lui ci sarà anche il suo omologo dell'Ordine dei medici Guido Marinoni. Non è ancora chiarissimo il luogo della convocazione, forse l'ospedale Papa Giovanni XXIII. Di certo, il V-day sarà domenica mattina e le vaccinazioni partiranno contemporaneamente in tutta Europa. Una scelta (anche) dal chiaro valore simbolico.

Dottor Solitro, come presidente dell'Ordine sarà tra i primi vaccinati in provincia di Bergamo. Vuole dare l'esempio?

Sì, esatto. La scelta nasce dal fatto che anche molti dei nostri associati sono scettici sul vaccino. Ma non ce n'è ragione. Se si leggono i rischi, minimi, riportati sul bugiardino di qualunque farmaco non bisognerebbe assumere nemmeno una Tachipirina. Ma nella nostra vita corriamo costantemente rischi molto maggiori di quelli legati alle controindicazioni di un vaccino, anche semplicemente mettendoci in automobile. Voglio dare l'esempio per tutti: bisogna vaccinarsi.

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Capisco ed effettivamente il timing non è stato quello classico. Ma qualcuno mi spieghi cosa c'è stato di normale quest'anno. Tutto il mondo studiava quel vaccino, in questi mesi. C'è stata una ovvia corsa contro il tempo. E ora si è arrivati al risultato finale, dopo una pandemia costata centinaia di migliaia di vite.

Leggi l'intervista completa sul Giornale di Treviglio in edicola oppure QUI sullo sfogliabile online

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