L'intervista

"Io, Lollo, la factotum delle star"

L’assistente di tanti big della musica italiana e internazionale ha scelto uno dei borghi più belli d’Italia per godersi la pace al rientro dalle tournée.

"Io, Lollo, la factotum delle star"
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Lorena Nolli factotum delle star a Gradella per amore. L’assistente di tanti big della musica italiana e internazionale ha scelto uno dei borghi più belli d’Italia per godersi la pace al rientro dalle tournée in giro per lo Stivale e per il mondo con artisti del calibro di Madonna ed Eros Ramazzotti, solo per citarne un paio.

Parla Lollo, la factotum degli artisti

Una carriera da ballerina alle spalle e una passione viscerale per tutto quello che riguarda i backstage dei grandi show, Lollo, questo il soprannome con cui la conoscono tutti, da 30 anni viaggia in lungo e in largo a fianco di stelle con le quali anche i fans più scatenati, quando sono fortunati, riescono a parlare solo pochi minuti. Originaria di Milano, 57 anni, si è rifugiata a nella frazione da due decenni, ed è oramai gradellese d’adozione.

Come sei approdata a Gradella?

"Stavo vivendo un momento difficile in una relazione e un mio amico che abitava qui in una corte qui mi ha invitato in quello che ha definito “un posto magico” e quando sono arrivata mi sono innamorata del borgo, quindi ci sono rimasta".

Come hai cominciato?

"In Italia sono la più vecchia ed unica che si è creata questo lavoro. A 16 anni me ne sono andata di casa per studiare danza a Roma, poi dopo tanti anni da ballerina ho deciso che volevo cambiare. Essendo affascinata da tutto quello che c’è dietro la realizzazione di uno spettacolo, e avendo amici che lavoravano come tecnici nei backstage, ho cominciato a dare una mano a loro, a montare e smontare il palco, quindi ho incontrato Miguel Bosè, e da cosa è nata cosa: dal passare un asciugamano sono arrivata ad occuparmi del camerino, poi dei costumi, del cambio abiti di scena finché mi sono fatta carico delle svariate esigenze dell’artista di turno: medicine per la gola, trucchi, tutto. Così è nata una professione: la cura dell’artista. Ormai sono chiamata più da loro che dalle agenzie, si è instaurato un rapporto di fiducia e stima reciproca".

Come sono le star dietro le quinte?

"Tutti hanno i loro riti, momenti di nervosismo, c’è chi è più o meno emotivo ma sono loro a mettere la faccia con il pubblico e fanno lavorare davvero tanta gente, perciò meritano di essere coccolati. Io faccio avere qualsiasi cosa mi chiedano. Gli stranieri, che arrivano con i loro assistenti e collaboriamo: so già di cosa hanno bisogno e glielo faccio trovare. Ricordo che i Rolling Stones per esempio mi hanno chiesto una sagoma di Elvis Presley per farci delle foto. C’è spesso della goliardia, come tra Nek, Pezzali e Renga che volevano polpette al sugo... Sono persone molto umili, autentiche, gli italiani poi sono tutti disponibili e attenti al sociale. Nel camerino cerco di creare l’angolo della concentrazione, del focus, del relax, che serve prima di salire sul palco, magari con la luce soffusa e usando oli essenziali. E dopo anni di assistenza ho creato l’accoglienza: lo spogliatoio di un camerino diventa una suite a cinque stelle. Per farlo scelgo qual è lo spazio giusto per la star in questione, evitando che qualcuno passi lì davanti, e mi porto dai sei ai 22 bauli dove ci sono vestiti e oggetti di scena, suppellettili per allestire il camerino come tappeti o lampade, ma anche le cose personali dell’artista, in modo che possa girare leggero. Per questo ho dato vita a una mia squadra".

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