Insulti ai vigili su Facebook: la Polizia locale denuncia dodici haters

Che Facebook sia lo strumento più diffuso per la comunicazione è ormai un dato di fatto ma certo gli sfoghi degli internauti a volte possono avere conseguenze non gradite.

Insulti ai vigili su Facebook: la Polizia locale denuncia dodici haters
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Hanno "diffamato" la Polizia Locale su Facebook: dodici haters denunciati dai vigili di Romano.

Dodici denunciati dalla Locale

Che Facebook sia lo strumento più diffuso per la comunicazione è ormai un dato di fatto ma certo gli sfoghi degli internauti a volte possono avere conseguenze non gradite. Questo quanto successo in occasione della pubblicazione on line di un nostro articolo, riguardante una vicenda che ha visto protagonisti due agenti di Polizia Locale e un cittadino. L'articolo, condiviso sui gruppi “Città di Romano” e “Cittadini di Romano”, ha scatenato una coda al veleno di commenti pubblici su Facebook, molti dei quali contenenti insulti all'indirizzo degli agenti di Polizia locale. E se quelli sulla pagina ufficiale del Giornale sono stati rimossi, quelli comparsi sotto altre condivisioni hanno scatenato l'ira degli interessati.

"Scrivere sui social implica assumersi responsabilità"

“Le persone devono capire che scrivere sui social implica una presa di posizione pubblica e ufficiale e se i contenuti espressi contengono offese verso altri, devono essere consapevoli di doverne assumere la responsabilità" ha detto Arcangelo di Nardo, comandante della Polizia Locale di Romano.
Responsabilità che dopo le investigazioni del comandante si sono tradotte in una denuncia per diffamazione avanzata da ogni agente della Polizia Locale nei confronti di dodici utenti.

Nicoli: "Solidarietà agli agenti"

L'Amministrazione comunale ha preso posizione in difesa della Polizia Locale. Il sindaco Sebastian Nicoli, infatti ha denunciato i dodici utenti di Facebook. “Ho chiesto di fare tutte le verifiche e di procedere nei confronti dei responsabili di commenti ingiuriosi e diffamatori nei confronti degli agenti di Polizia Locale. Questo tipo di sfogo, sempre più diffuso sui social, non serve ad altro che alimentare l'odio nei confronti dei bersagli prescelti che hanno il diritto di difendersi”,  ha detto. L'amarezza pervade le parole del comandante Arcangelo Di Nardo. “Sono sempre a disposizione, come i miei colleghi, dei cittadini per ascoltare le lamentele e cercare di risolvere i problemi la porta del Comando è aperta, per un confronto civile. Quanto successo, i commenti offensivi, non sono tollerabili” ha detto.

Commenti
Utente

Commento memorabile. Non vorrei infatti passasse il messaggio che non ci si può più lamentare di qualcosa (chiaramente va fatto con i toni dovuti e con la dovuta educazione), pena la querela. A tal proposito mi domando se si possano querelare anche i pubblici ufficiali che non rispondono a domande e lamentele poste con educazione.

Sandro Tugnoli

Ho letto stamani l'articolo sul giornale e ho poco apprezzato i toni intimidatori con cui si preannunciano querele nei confronti di utenti che avrebbero offeso ripetutamente il comandante della Polizia locale. Fatto salvo che credo che ognuno che trascende con offese debba pagare per quanto scritto assumendosi sempre le proprie responsabilità non ho bene capito tutta la pubblicità data a questa vicenda. Se il comandante Di Nardo si è sentito offeso bene ha fatto a denunciare ma una perplessità mi rimane, vedo che è iscritto ai Gruppi che si menzionano nell'articolo ma non ricordo risposte da parte sua a critiche che lo riguardavano, quasi fosse iscritto solo per registrare eventuali abusi sottraendosi sempre ad un confronto che avrebbe potuto essere utili per tutti. Spero che questa vicenda si sposti dai social ai Tribunali se si consteranno gli estremi e che la gente continui a scrivere su quello che ritiene non funzioni nel migliore dei modi, senza timore. Allo stesso tempo auspico che anche le istituzioni scendano dal piedistallo e quando chiamate in causa in maniera civile non si sottraggano alle critiche loro rivolte e siccome è acclarato che a certi Gruppi sono iscritti ci dicano la loro sugli stessi

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