Il caso

Insegnante della Bassa era pure promotore finanziario: dovrà pagare 231 mila euro di danno erariale

Questa la sentenza per un docente che svolgeva la doppia attività lavorativa. Ma la difesa: «Nessuna condotta dolosa»

Insegnante della Bassa era pure promotore finanziario: dovrà pagare 231 mila euro di danno erariale
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Insegnante della Bassa era pure promotore finanziario: dovrà pagare 231 mila euro di danno erariale. Questa la sentenza per un docente che svolgeva la doppia attività lavorativa. Ma la difesa: "Nessuna condotta dolosa"

Rischia di dover pagare 231 mila euro di danno erariale arrecato al Ministero dell'Istruzione - Ufficio scolastico per la Lombardia un sessantenne che per almeno dieci anni ha svolto, accanto alla professione di docente in un istituto superiore della Bassa, anche un'attività extra-lavorativa in qualità di promotore finanziario e assicurativo.

La denuncia di un collega

Secondo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Treviglio, questa seconda attività sarebbe incompatibile con l'incarico scolastico. A portare all’attenzione dell’Ufficio scolastico la vicenda è stato un esposto-denuncia di un collega dell’insegnante con il quale il sessantenne sembra avesse avuto delle divergenze di vedute didattiche.

La difesa: «Nessun danno allo Stato»

La presunta condotta infedele ha fatto aprire un procedimento contabile concluso con una sentenza firmata dalla sezione regionale della Corte dei Conti. L’avvocato difensore Fabrizio Gamba, è già pronto a fare ricorso alla Corte d’Appello contabile a Roma, perché, come riporta L'Eco di Bergamo, «l'assistito ha sempre agito alla luce del sole e, soprattutto, senza aver mai arrecato nessun danno allo Stato visto che non ha mai fatto assenze».

I permessi dei dirigenti

Secondo la difesa, una sentenza di questo tipo va a delegittimare le autorizzazioni concesse dai dirigenti scolastici, ma con questo nodo il docente non avrebbe nulla a che vedere. L'avvocato Gamba: «Il mio assistito non ha mai fatto mistero dell’attività extra-lavorativa. Al contrario, ha più volte richiesto specifico nulla osta ai propri dirigenti scolastici che, per altro, non glielo hanno fatto mai mancare. Dov’è la condotta dolosa in tutto questo?».

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