Incontro Lgbt in Santuario, la Diocesi difende la sua scelta

Non si spegne, però, la protesta che anzi si rinnova con una raccolta firme.

Incontro Lgbt in Santuario, la Diocesi difende la sua scelta
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Incontro Lbgt al Santuario, dopo le polemiche ecco le precisazioni della Diocesi di Cremona da parte di don Antonio Facchinetti, sacerdote del gruppo di accompagnamento spirituale delle persone omosessuali cattoliche «Alle Querce di Mamre».

Incontro Lgbt in Santuario: perché sì

«L’iniziativa, alla sua seconda edizione, non è promossa dalle diocesi lombarde, ma dall’associazione nazionale “Cammini di speranza”, tramite il gruppo “Alle querce di Mamre” che da alcuni anni, nella nostra diocesi, si adopera, su mandato dell’allora Vescovo Dante, per l’accompagnamento spirituale delle persone omosessuali cattoliche, alla luce della Parola di Dio e del Magistero ecclesiale - si legge nella nota - L’incontro, come lo scorso anno, ha lo scopo di offrire un “tavolo di dialogo” tra persone omosessuali cattoliche provenienti dalle diocesi lombarde. Sollecitati anche dal recente documento finale del Sinodo dei Vescovi che raccomanda di favorire tali percorsi. In questi cammini le persone sono aiutate a leggere la propria storia; ad aderire con libertà e responsabilità alla propria chiamata battesimale; a riconoscere il desiderio di appartenere e contribuire alla vita della comunità; a discernere le migliori forme per realizzarlo”».

Il progetto di "Cammini di speranza"

"Come “Cammini di Speranza” siamo partiti da una semplice constatazione: la Lombardia è la regione più ricca di gruppi LGBT credenti (almeno 8 presenti alla scorsa edizione) ma è scarsa sia l'interazione tra di essi che il dialogo con le altre diocesi che non siano quelle di appartenenza - si legge in una nota diffusa - Per questo motivo abbiamo lanciato la proposta di sederci tutti attorno a un tavolo per scambiare esperienze, opinioni, studi e riflessioni sulle tematiche correlate a fede e omoaffettività. Forti della bella e ricca esperienza dello scorso anno, abbiamo pensato al “ta volo” di quest'anno come ad un’ideale prosecuzione di due eventi significativi: il Sinodo dei vescovi sui giovani e il Forum delle realtà LGBT credenti appena conclusosi ad Albano Laziale".

Il programma della giornata

"La prima parte della giornata (con inizio alle ore 9:45) sarà dedicata a don Pier Davide Guenzi, teologo moralista presso l'Università cattolica del Sacro Cuore, Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale, e autore di molti libri di teologia, che ci proporrà una panoramica sui più recenti studi dei teologi inerenti la tematica LGBT, i diversi orientamenti, le prospettive future della ricerca teologica sull'argomento e i passi avanti (...o indietro) fatti in questi ultimi anni - si legge ancora - Abbiamo chiesto a don Pier Davide di fornire un quadro quanto più vasto e obiettivo possibile delle varie “tendenze” teologiche che sono presenti negli studi cattolici di teologia. Seguirà dibattito e discussione".

"Nel pomeriggio ci proporranno la loro testimonianza Gioele Anni, un giovane membro del Consiglio nazionale di Azione Cattolica e uno dei due membri laici italiani (detti “uditori”) del Sinodo sui giovani, che ci parlerà della discussione e incidenza delle tematiche legate alla pastorale con le persone LGBT tra i padri sinodali e nell'Azione Cattolica, alcuni rappresentanti lombardi del “Progetto Giovani” del Forum dei Cristiani LGBT, che ci presenteranno il loro contributo al Sinodo, la loro proposta per un diverso approccio pastorale nei confronti dei giovani LGBT e la testimonianza e le proposte di alcuni genitori con figli LGBT".

Al termine per chi lo desidera, la celebrazione della S.Messa. L'iniziativa, rivolta prioritariamente a operatori pastorali e rappresentanti di gruppi e associazioni LGBT-correlate, è però assolutamente aperta a tutti.

Ancora polemiche

Nonostante ciò prosegue la protesta guidata da un gruppo di cattolici che ha indetto persino una raccolta firme dopo aver inviato al vescovo Antonio Napolioni e al rettore monsignor Amedeo Ferrari una lettera in cui si chiedeva di rivedere la propria decisione. Una protesta a cui si è aggiunta anche Forza Nuova Bergamo che ha confermato la propria presenza per rispondere a ciò che hanno definito una «blasfema provocazione».

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