Incendi Zingonia, Bagini: "Noi coinvolti? Assurdo"

I carabinieri indagano sui moventi dei roghi, individuati in lotte intestine tra narcotrafficanti, ma qualcuno ha un'idea diversa.

Incendi Zingonia, Bagini: "Noi coinvolti? Assurdo"
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Incendi Zingonia. Sono stati 8 da marzo ad oggi i roghi divampati nelle fiamme. E qualcuno ha pensato che fosse tutta una manovra delle istituzioni per svuotare i palazzoni in tempo utile per la demolizione. Ma Enea Bagini non ci sta.

Incendi Zingonia, otto da marzo

Il primo era divampato a marzo, nella torre Anna 2. Probabilmente, si era pensato allora, una stufa lasciata accesa dagli abusivi per scaldarsi. Ma poi, dal  mese di giugno fino a lunedì 27 agosto, altri sette roghi, di chiara origine dolosa, hanno devastato diversi appartamenti. Incendi in seguito ai quali alcuni dei palazzi sono stati dichiarati inagibili, svuotati e chiusi definitivamente. Una misura di sicurezza indispensabile visto l'alto rischio di crollo delle solette danneggiate dalle fiamme. Per i pochi residenti sono stati approntati alloggi di emergenza.

L'ipotesi del complotto

Lo pensavano in diverse persone, ma quasi nessuno aveva finora avuto il coraggio di esporsi pubblicamente. Fino all'ultimo incendio quando Flavio Bravi, tabaccaio che lavora nel complesso del supermercato Famila, ha dichiarato apertamente a mezzo stampa le proprie perplessità. Gli incendi potrebbero essere un modo per svuotare i palazzi dagli ultimi residenti rimasti in tempo breve?

La replica di Bagini: "Un'assurdità"

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Ciserano Enea Bagini, che lavora a fianco di Regione e Aler per la risoluzione della questione. "E' un'ipotesi talmente assurda che è quasi difficile rispondere. Basta fermarsi un attimo a pensare per capire che Regione ha tutti gli strumenti legali per risolvere la situazione. La maggior parte dei palazzi erano in ogni caso già vuoti".

L'intervista completa nello speciale in edicola sul Giornale di Treviglio.

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